LA PROPOSTA
Torre del Greco – I giovani, anello debole di una società sempre meno attenta, hanno smesso di chiedere e di farci sperare in un futuro diverso. Sembra retorica, ma le apparenze lasciano poche vie d’uscita. In effetti, cosa chiedono, oggi, i giovani? Alzano la voce solo fra i ristretti circoli, talvolta viziosi, delle loro ristrette compagnie, nei loro ristretti sogni, nelle loro inibite prospettive. È ingiusto generalizzare, lo è anche chiudere gli occhi di fronte alla devastazione delle coscienze sociali a cui abbiamo tarpato le ali senza cattiveria, ma con l’indifferenza di una società troppo veloce per tenere il passo di chi cadendo resta indietro o si ferma ad un bivio sconosciuto e non sa che strada prendere. Ma quando al bivio il giovane non chiede aiuto è allora che occorre interrogarsi. Scuola, famiglia e istituzioni sono chiamate a cercare una soluzione di comune intesa.
A Torre del Greco il meeting degli studenti: e questo è un primo passo, purchè non resti un tentativo isolato di “fare qualcosa”. Ma basterà questo? Quanti aderiranno al progetto comunale?
Sicuramente numerosi ragazzi, ma la fascia più debole della società giovanile, quella povera, quella esposta alla delinquenza, quella deviata, quella ignorante aderirà? La degenerazione è allo stremo, il disinteresse cresce: possibile che l’unica arma contro la violenza e il senso di ribellione sia la repressione? Se davvero fosse così sarebbe ancora più grande il rimorso della società. Intanto, creare opportunità, coinvolgere in iniziative anche, magari, a scopo benefico, attirando eventualmente la loro attenzione, dar loro un ruolo attivo, concreto, utile nella società potrebbe essere un utile banco di prova. E se mancano le occasioni è giusto che lla nostra amministrazione comunale le crei.
Florinda Gentile
Articolo già pubblicato su La Torre 1905 cartaceo – Anno CIII n° 08 – mercoledì 23 aprile 2008