IL CONSUMATORRE
Il problema del mascheramento delle ultime tre cifre dei numeri chiamati e riportati nelle bollette telefoniche documentate è stato in questi ultimi anni un vero e proprio incubo per molti utenti. Il problema non esisteva fino al 1998, nel senso che chi chiedeva la bolletta documentata riceveva l’elenco completo dei numeri chiamati. Poi, in seguito alla legge sulla privacy, le ultime tre cifre dovevano essere omesse per tutelare la privacy di chi faceva telefonate. Nelle case e negli uffici cominciarono ad arrivare bollette stratosferiche e l’abbonato non poteva sapere da chi erano state fatte le telefonate, perché il numero era incompleto. E’ vero che la stessa legge permetteva all’abbonato di chiedere ed ottenere la lista per intero dei numeri, ma doveva fare una espressa contestazione della bolletta ed una lunga trafila, dopo la quale doveva ugualmente pagare la bolletta. Questa situazione si è trascinata per anni, generando un notevole contenzioso con il gestore telefonico. Ora, però, il Garante della privacy ci ha ripensato (non è mai troppo tardi) e ha autorizzato le compagnie telefoniche a emettere fatture dettagliate senza il mascheramento delle ultime tre cifre dei numeri chiamati. Gli abbonati che, invece, intendono continuare a ricevere bollette con la fatturazione dettagliata, ma con le ultime tre cifre oscurate, dovranno richiederlo espressamente. Questo giusto provvedimento tiene conto delle esigenze, più volte manifestate in questi anni anche dalle associazioni dei consumatori, di poter verificare più agevolmente l’esattezza degli addebiti e le chiamate effettuate. Attualmente, infatti, l’abbonato può conoscere i numeri totalmente in chiaro solo se contesta addebiti determinati o riferiti a periodi limitati. A partire dal primo luglio 2008, invece, i gestori di telefonia fissa e mobile potranno indicare nella fatturazione dettagliata i numeri completi delle comunicazioni. I gestori telefonici potranno, però, esercitare questa facoltà a condizione che, come richiesto dal Garante, tutti gli abbonati vengano preventivamente portati a conoscenza di questa possibilità, mediante un’apposita informativa da inserire all’interno di almeno due fatture e nel sito web del
fornitore.
Antonio Cardella – Pres. Unione Naz. consumatori TdG