Purtroppo, questa disavventura è toccata al Napoli che, da compagine di primo piano, osannata (quasi!) da tutti per la bellezza del gioco che esprimeva sul rettangolo erboso, per la fluidità dei suoi schemi offensivi, per la solidità della difesa, nella quale svettava imperiosamente un immenso Koulibaly, è diventata senza un’apparente motivo, una ‘squadraccia di brocchi’, incapace di esprimere qualsiasi idea…
Se fosse stato possibile sottoporre l’intera squadra ad un elettroencefalogramma dopo i primi quarantacinque minuti della partita disputata domenica sera conto il Sassuolo, sicuramente il ‘tracciato’ sarebbe risultato mestamente piatto, senza alcun segno di vita.
Non una sola volta gli azzurri si sono resi pericolosi in area avversaria, non un solo passaggio, anche il più semplice, è riuscito ai ragazzi del Napoli, che apparivano smarriti, completamente in balìa degli increduli antagonisti romagnoli. Elencare le continue inefficienze, individuali e di squadra, sarebbe impossibile, ed anche poco produttivo…
Un’eccezione, però, va fatta per un giocatore, non perché lo riteniamo il maggiore responsabile di quello che sta accadendo, e neppure per indicarlo come possibile “capro espiatorio” del disastro sportivo cui stiamo assistendo. La metafora del brutto anatroccolo, nella versione ‘al contrario’, si adatta perfettamente a questo giovanotto che fino a poco tempo fa, con le sue eccellenti prestazioni, ci aveva ammaliati e meravigliati. Stiamo parlando di Fabian Ruiz, il centrocampista talentuoso, già nel mirino di Real Madrid e di Barcellona. Che cosa gli è successo? Quali possono essere le cause dell’incredibile calo del suo rendimento? Possibile che ‘con la testa’ sia già ritornato a casa sua, in Spagna?
Ritorniamo alla partita con il Sassuolo. Nella ripresa, è successo quello che tutti i tifosi partenopei speravano: il Napoli è risorto! E’ vero che siamo alle soglie del Natale e che le ‘resurrezioni’ si festeggiano in altre ricorrenze, ma non stiamo troppo a sottilizzare. Dopo il bellissimo gol di Allan, tutto un altro Napoli: in campo si sono visti solo gli azzurri! Il successo è arrivato proprio in extremis, peraltro su un’autorete, ma poco importa. E’, naturalmente, presto per esultare, per pensare che la crisi sia passata… Però, a noi piace pensare ad una ‘terza versione’ della favola di Andersen: il cigno, diventato per ignoti motivi, anatroccolo, s’è nuovamente trasformato, sotto la guida del suo giovane, ‘sanguigno’ condottiero, in un candido, bellissimo, palmipede!
Ernesto Pucciarelli
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