IL CONSUMATORRE
A costo di tediare i lettori, ritengo opportuno ritornare ancora una volta sulla "class action", introdotta con l’art. 2, comma 446, della legge n° 244/2007. Come detto in un articolo precedente, dal 1 luglio prossimo le associazioni riconosciute dei consumatori saranno legittimate ad agire a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e degli utenti, richiedendo al Tribunale del luogo in cui ha sede l’impresa l’accertamento del diritto al risarcimento del danno e alla restituzione delle somme spettanti ai singoli consumatori o utenti nell’ambito di rapporti giuridici relativi a contratti stipulati ai sensi dell’art. 1342 del Codice Civile, ovvero in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticorrenziali, quando sono lesi i diritti di una pluralità di consumatori. A ben guardare, questa legge, tanto auspicata, ha destato da subito diverse perplessità e, soprattutto, preoccupazioni. Ciò che, infatti, preoccupa maggiormente è la disciplina relativa alla legittimazione attiva e passiva dell’azione, ovvero i soggetti legittimati ad agire e coloro contro i quali potrà essere esercitata l’azione. Relativamente ai primi, perplessità sorgono sulla previsione di appositi "comitati" che, come è ben noto, possono sorgere dalla sera al mattino e, talvolta, con fini speculativi. Da diversi giorni, infatti, si preannunzia sul web la nascita di comitati per azioni collettive relative all’emergenza rifiuti. E’ bene ribadire, però, che la class action non potrà mai essere esercitata contro amministrazioni pubbliche, secondo la legge approvata, e, pertanto, queste azioni appaiono inammissibili e rischiano di creare false illusioni negli utenti, oltre ai danni patrimoniali (si pensi alla eventuale condanna alle spese di giudizio). Attenzione, quindi, a non cadere in facili tranelli e a non firmare mandati ad associazioni o comitati che possono sparire ancor prima di nascere. Lo strumento dell’azione collettiva può rivelarsi importante per i consumatori e gli utenti se esercitato con cognizione di causa e, soprattutto, da coloro che hanno effettive competenze.
Antonio Cardella – Pres. Unione Naz. consumatori TdG
Articolo già pubblicato su La Torre 1905 cartaceo – Anno CIII n° 11 – mercoledì 04 giugno 2008