Tutto risolto, con il Var? Purtroppo, come di sovente accade, il progresso, alla prova dei fatti, dimostra d’essere un vero “regresso”! Se prima le sviste arbitrali, dopo l’arrabbiatura del momento, venivano giustificate e ‘digerite’ tirando in ballo la possibilità degli errori umani, nei quali possono incorrere, naturalmente, anche i signori col fischietto e con le bandierine, adesso non si sa con chi prendersela. E’ stato segnalato il fallo di mano all’arbitro dai giudici aggiunti? Era o non era rigore? Perché il giudice in campo non ha voluto consultare lo strumento tecnologico? Bah, tutte domande che, oggi, restano senza risposte, e resteranno così almeno fino a quando non si decideranno regole certe, uguali per tutti. Quando dovrà intervenire il Var? Chi lo stabilisce? L’arbitro? Direttamente quelli che gestiscono lo ‘strumento’? Va fatto su richiesta della squadra che si ritiene danneggiata? In questo caso, quante volte potrà farlo?
Se tutto ciò non verrà ‘codificato’, meglio, molto meglio, rinunciare alla tecnologia! Questa lunga premessa per introdurre il discorso sull’ennesima ingiustizia perpetrata ieri al San Paolo, sempre ai danni del Napoli. Il rigore su Milik era chiaro ed evidente, non significa nulla che il calciatore abbia accentuato la caduta. Il signor arbitro Giua (ed io pensavo che fosse di origini partenopee, Giuà , diminutivo di Giovanni!) non c’è nemmeno andato, al Var, anzi ha pure ammonito il nostro attaccante!
Sia ben chiaro, l’ingiustizia subita non vuol essere addotta come alibi per far passare in secondo piano la delusione per la vergognosa sconfitta subita contro il Lecce, però se la partita, con la concessione, del rigore si fosse messa sul due pari… Ieri pomeriggio, la saga degli errori, prima da parte degli attaccanti che non l’avrebbero messa in porta nemmeno senza il portiere avversario tra i pali, e poi tutte le deficienze di una difesa veramente inguardabile. Il Lecce s’è preso i tre punti, ha ringraziato per tanta generosità e se n’è tornato a casa, incredulo!
A nostro avviso, il primo a commettere errori gravi è stato il mister. Ne evidenziamo solo alcuni. Il portiere… Ecco, non si può cambiare continuamente l’estremo difensore… Ci vuole un “titolare fisso”, che deve sentirsi tale, anche in presenza di sue eventuali ‘papere’! La difesa, non andava toccata, si stava comportando discretamente. Koulibaly e gli altri andavano inseriti gradatamente… Non si poteva concedere ad Insigne un turno di riposo, per fargli tirare il fiato, dopo il super lavoro cui è stato sottoposto negli ultimi tempi, e con un Mertens che “scalpitava” per tornare in campo? Ci fermiamo qui: Var o non Var, ci sono troppo cose da sistemare, in questo Napoli, troppi equivoci, tattici e tecnici, da chiarire!
Ernesto Pucciarelli