«Certamente non sta a noi giudicare il provvedimento attraverso il quale si è proceduto alla scarcerazione di questi elementi – è spiegato nella missiva – ma Le manifestiamo la preoccupazione, nostra e di tutta la Comunità, per gli effetti che questa disposizione potrebbe comportare sulla vita dei cittadini del nostro territorio, già duramente provata dall’emergenza sanitaria tuttora in corso.
Le chiediamo di mettere in atto tutto quanto in Suo potere per evitare che queste scarcerazioni possano creare le condizioni per una recrudescenza di reati sul nostro territorio. Favorire la ricostituzione delle cosche locali, dopo tanti anni di dolore, lavoro e sacrifici, sarebbe un peccato imperdonabile».