Ieri sera, nel silenzio quasi totale del San Paolo, s’è giocata la partita che ha contrapposto gli azzurri del Napoli ai giallorossi romanisti. Fino a non molti anni fa, questo incontro veniva definito “il derby del sole”. Un derby alquanto anomalo, perché di solito con questo termine ci si riferisce alle sfide “stracittadine”. Il fatto è che bisognava ‘inventarsi’ qualcosa che sapesse di derby anche tra squadre non esclusivamente appartenenti al Centro-Nord, dove queste competizioni abbondavano… Nella stessa Capitale, già c’erano Lazio e Roma ad alimentare la rivalità calcistica, e non solo…

Nel ‘povero Meridione’, la presenza di compagini calcistiche militanti nella massima serie è stata sempre esigua. Se si esclude il Napoli, solo Bari e Palermo possono vantare un numero cospicuo di partecipazioni ai campionati di serie A. Per gli incontri tra partenopei e pugliesi, venne coniata l’espressione “Derby del Sud”, mentre gli scontri Napoli-Palermo da molti venivano etichettati come “Derby delle Due Sicilie”.

Mai, però, questi incontri hanno rivestito grande importanza. Quasi sempre, anzi, la posta in palio era rappresentata dalla speranza della non-retrocessione nella serie cadetta! Viceversa, Napoli e Roma, anche se limitatamente a periodi particolarmente felici (il Napoli di Maradona e la Roma di Falcao, per esempio) hanno vissuto ‘momenti di gloria’, per cui dai loro scontri dipendeva il raggiungimento di traguardi prestigiosi.



Quest’anno, la storia è diversa: le due compagini erano partite, anche nei pronostici degli addetti ai lavori, con obiettivi ambiziosi che, alla prova del campo, si sono, però, rivelati illusori per tutta una serie di motivi, che vanno dalle errate scelte tecniche (il Napoli di Ancelotti è stato un fallimento!) alle crisi societarie (a Trigoria, c’è maretta un giorno sì e l’altro pure!).
Il Napoli, conquistando la Coppa Italia, s’è perlomeno assicurata la partecipazione alla prossima Europa League, che non conta sicuramente quanto la Champions, però sempre Europa è… E poi, sognare non costa nulla: c’è sempre la possibilità di un miracolo quest’anno, Barcellona permettendo. Quella che stiamo vivendo, e non solo calcisticamente parlando, causa coronavirus, è una “stagione anomala”, e tutto può succedere. Per i romanisti, invece, pare si prospettino tempi veramente bui…

Per inciso, la partita di ieri sera s’è conclusa con una chiara vittoria del Napoli, trascinato da un Insigne che, nel nuovo rapporto con Gattuso, sembra aver trovato gli stimoli giusti per diventare, a tutti gli effetti, il leader vanamente atteso per anni dagli azzurri. Se a questo aggiungiamo una difesa che, dopo le “sbandate bergamasche”, è ritornata alla consueta solidità, ed un centrocampo efficiente, in grado di assicurare copertura nella fase di non possesso e la giusta ‘spinta’ in attacco, esistono tutti i presupposti per una dignitosa chiusura di stagione e per riprendere alla grande nel prossimo campionato. Fermo restando il “sogno” legato alla fase finale della Champions…
Ernesto Pucciarelli