Ciro Antonio Altiero: “Ecco le ragioni che mi hanno spinta a scrivere questo libro”
(a) per gli abbonati o in edicola. Da dove cominciamo?
Innanzitutto tengo a ricordare che il libro è stato scritto a quattro mani; Antonio Formicola ha collaborato assiduamente con me negli ultimi due anni, il suo apporto ha permesso che l’opera fosse terminata prima. Il punto di partenza è stata una mostra fotografica che allestii 5 anni fa; raccolsi, oltre alle foto, vari documenti che racchiudevano informazioni su navi ed armatori torresi. Così amici, conoscenti e gli stessi armatori mi proposero di creare un libro. Le mie origini hanno incentivato questa decisione: sono stato capitano di lungo corso e molti dei miei antenati erano armatori. Ho fatto ricerche nell’archivio del giornale La Torre, in quelli di enti pubblici e privati, ho consultato associazioni e collezionisti di fotografie. Per 5 anni mi sono completamento dedicato alla studio dei 5.000 documenti raccolti.
Come mai questo lavoro non è stato fatto prima?
E’ la stessa domanda che mi sono posto all’incipit della stesura dell’opera. Non riesco a spiegarmi come mai a Torre del Greco non ci sia una biblioteca dedicata al mare. Infatti Giuseppe D’Amato, visti questi presupposti, era molto scettico quando decisi di fare questo libro. A lavoro compiuto si è ricreduto; è anche grazie a lui che questo libro è stato portato a compimento: pur non avendo credenziali, mi ha dato fiducia.
Perché i torresi si sono allontanati dal mare?
Le condizioni di navigazione sono senza ombra di dubbio migliorate; però la complessità delle navi esige un equipaggio altamente specializzato. In molti oggi navigano per ripiego, altri vi rinunciano; basti pensare che in una classe dell’istituto nautico composta da 25 alunni, solo 2 di questi navigheranno.
Quale parte del libro preferisce?
Le ultime 100 pagine parlano di fatti che non possono essere ancora considerati “storia”. Le prime 470 pagine sono sicuramente più importanti.
Scriverà un altro libro?
Questo libro è stato scritto per passione; scrivere una simile opera comporta enormi sacrifici. La soddisfazione è tanta, basti pensare alle oltre 200 presenze che ho registrato alla presentazione. Penso che non ripeterò l’esperienza.
Maria Consiglia Izzo