In Campania i candidati considerati “impresentabili” in base alle verifiche disposte attraverso la Direzione Nazionale Antimafia, sono 9: cinque a supporto di Vincenzo De Luca e quattro di Stefano Caldoro. Con il governatore uscente, nella sua lista personale, corre il consigliere uscente Carlo Iannace, già sospeso il 31 marzo 2016 in base alla legge Severino per via della condanna in primo grado a 6 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Iannace, chirurgo ad Avellino, è stato ritenuto colpevole in primo grado di peculato, tentata truffa e falso. Dopo la notizia, ha commentato: “I processi sono lunghi, ci vogliono spalle larghe”
“Un imputato per mafia con De Luca” – Inseriti nella “black-list” dell’Antimafia altri quattro candidati con il governatore uscente. Sabino Basso, che corre con Campania libera-De Luca Presidente, è imputato ad Avellino per riciclaggio. Aureliano Iovine dei Liberaldemocratici Campania popolare moderati è imputato a Napoli di “plurimi reati”, ricostruisce la commissione. Iovine deve rispondere di “associazione per delinquere di stampo mafioso e fraudolento trasferimento di valori aggravato” e di altre cinque imputazioni per “truffa aggravata dall’aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità e dall’agevolazione delle associazioni mafiose e tentata truffa aggravata”.
Sempre con De Luca, corrono Michele Langella e Francesco Plaitano. Il primo è nella lista Campania in Europa nonostante un processo in corso davanti al Tribunale di Torre Annunziata per riciclaggio. Plaitano, invece, venne già segnalato tra gli “impresentabili” nel 2015 perché condannato per estorsione. Ha impugnato la sentenza e l’appello inizierà il 22 settembre, nel frattempo corre nel Partito Repubblicano Italiano.
Quattro con Caldoro: un leghista e 3 di Fi – A sostegno di Caldoro, invece, gli “impresentabili” sono quattro. Uno nella lista della Lega e tre in Forza Italia. Sotto il logo del partito di Matteo Salvini corre Orsola De Stefano, imputata per concussione davanti al Tribunale di Avellino. Stesso reato di cui devono rispondere gli azzurri Maria Grazia Di Scala e Francesco Silvestro in due distinti processi in corso a Napoli. Più grave l’accusa, a maggior ragione per un’aspirante consigliera, rivolta nei confronti di Monica Paolina: la candidata di Fi è imputata per scambio elettorale politico-mafioso a Nocera Inferiore. “Abbiamo espresso le candidature nel più assoluto rispetto della legge”, scrive Forza Italia in una nota specificando che il partito “difenderà sempre, senza avventurarsi in strumentali e affrettati giudizi che non siano politici, tutti i candidati di tutti gli schieramenti ai quali la nostra Costituzione consente la candidatura”.