Napoli – Un nuovo progetto per i giovani per sconfiggere il bullismo a cura dell’istituto statale polo tecnico Fermi-Gadda di Napoli e l’associazione di promozione sociale Agenzia Arcipelago

Riprendono, dopo la pausa forzata legata all’emergenza Covid, le attività del progetto contro il bullismo “Una chitarra per amico. La formazione di bande (non di bulli e pupe)”, ideato dallo psicologo-psicoterapeuta Giuseppe Errico ed attuato presso l’istituto statale polo tecnico Fermi-Gadda di Napoli in collaborazione con le associazioni Agenzia Arcipelago, Bimed e Vola. Il progetto per la lotta e prevenzione del bullismo, della durata di 12 mesi, è rivolto agli studenti a rischio.

La proposta, finanziata dalla Siae (bando 2018-Per chi crea), punta in particolare alla promozione dell’arte musicale per scopi sociali e alla nascita di uno spazio musica-didattica all’interno della scuola. Gli obiettivi specifici sono promuovere l’uso della musica come pratica inclusiva e contro il disagio; favorire le opportunità di partecipazione dei giovani al mondo della musica, accrescendo la capacità/competenze; attivare uno spazio sperimentale ed espressivo di promozione e diffusione delle attività dei giovani orientate alla musica, con il coinvolgimento delle famiglie e dei docenti; supportare gli studenti e la loro creatività nel contrasto al disagio sociale.



Il percorso ha l’obiettivo di supportare l’ingresso del giovane nel mondo della musica attraverso un lavoro sulle competenze relazionali, comunicative ed organizzative/artistiche ed è articolato in quattro moduli-percorsi: i destinatari sono 45 alunni tra i 14 e 17 anni.

Il progetto è diretto dal dirigente scolastico Natale Bruzzaniti e dallo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Errico e vede la partecipazione di operatori culturali, sociosanitari, psicologi. “Si punta – afferma Natale Bruzzaniti – a valorizzare il talento culturale e creativo dei giovani studenti-artisti nell’ottica di favorire lo sviluppo e l’affermazione delle ampie capacità creative, con riferimento ai settori culturali, espressivi e creativi della musica, promuovendo, altresì, dentro e fuori la scuola, una più ampia partecipazione e fruizione culturale da parte dei giovani”. “Indubbiamente – aggiunge Giuseppe Errico – la musica può costituire una sana e naturale forma di terapia umana, creando spazi di socialità. L’esclusione sociale può essere affrontata utilizzando gli stessi linguaggi dei giovani adolescenti, valorizzando la creatività dei giovani mediante un percorso di formazione e promozione culturale”.