Le attività svolte hanno permesso di appurare che i due amministratori e soci della fallita, I.R. e A.A.,-agendo in danno dei creditori sociali-avevano spogliato la società fallita delle disponibilità finanziarie, dei macchinari e dell’avviamento aziendale, facendoli confluire in una società neocostituita, a loro direttamente riconducibile. E ciò, allo scopo di proseguire le attività d’impresa, lasciando in capo alla vecchia società unicamente i debiti, gran parte dei quali nei confronti dell’Erario, creditore di oltre 450mila euro.
Le investigazioni, pertanto, permettevano di accertare come la nuova società fosse la fraudolenta prosecuzione della fallita di talchè il G.l.P. del Tribunale di Nola, in accoglimento della richiesta avanzata dalla locale Procura, ordinava il sequestro della compagine sociale e dell’intero compendio aziendale, disponendone l’affidamento-anche allo scopo di salvaguardare la produttività sociale e i lavoratori impiegati-ad un amministratore giudiziario. Il valore della società , tenuto conto delle importanti commesse ricevute da una nota griffe internazionale e della realizzazione di ricavi superiori a 500mila euro annui, è stimato in un importo pari ad un milione di euro.