Salvi il personale e i passeggeri, ma è ancora mistero sulle cause dell’incendio
(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – Il 29 maggio scorso un incendio è scoppiato nella stiva del traghetto della Tirrenia "Vincenzo Florio" in navigazione sulla rotta Napoli-Palermo. I passeggeri e i membri dell’equipaggio a bordo non hanno subìto gravi conseguenze. Le prime ipotesi individuano in un corto circuito avvenuto nella cella frigorifera di uno dei camion fermi nella stiva la causa del rogo. I tecnici della Smit, ditta a cui si è rivolta la Tirrenia, hanno dichiarato che la nave potrà essere recuperata; il rogo non ha infatti danneggiato né la struttura portante del traghetto, né la sala macchine. Il Florio non è nuovo a incidenti simili. Nel 2004 la nave, partita da Palermo e diretta a Napoli, a causa di un’avaria all’impianto elettrico, che ne provocò lo spegnimento dei motori, rimase in balia del mare agitato. I bruschi movimenti del traghetto comportarono un urto tra due automezzi parcheggiati nel garage che provocò un incendio. Il sistema antincendio riversò all’interno della stiva tonnellate d’acqua marina che spensero l’incendio e l’equipaggio riuscì a far ripartire i motori. Dopo questo incidente la Tirrenia decise di mettere su tutte le navi dei grossi gruppi elettrogeni. Ogni nave è dotata di un sistema antincendio specifico per la protezione dell’apparato motore, ma l’elemento determinante resta sempre e comunque l’uomo. Spesso l’incuria e la negligenza regnano sovrane, non di rado il personale di bordo non è sufficientemente preparato a fronteggiare la situazione. In ogni caso, solo dopo la perizia tecnica si potrà commentare l’accaduto ed individuarne i responsabili.
Maria Consiglia Izzo
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 10 giugno 2009