Sono Nunzia Andretti titolare del centro estetico Petra via nazionale 972 .
Quell’attività che ha subìto la sanzione della guardia di finanza il giorno venerdì 4 dicembre ore 12.
So perfettamente che non è stato annunciato il mio nome ma vi chiedo comunque un ‘diritto di replica’ a quanto successo. L’apertura durante il divieto era una forma di protesta.
Sono una giovane imprenditrice come tante e come tante, stanche e in ginocchio. Questo ultimo dpcm ha vietato l’apertura dei centri estetici nonostante i dispositivi di sicurezza di cui siamo dotati e che non sono certo inferiore a quelli di parrucchieri e soprattutto barbieri. Non solo. Durante l’ultima diretta del 3 dicembre Conte non ci ha nemmeno contemplati.
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Ha dichiarato apertura dei negozi. Tenendosi generico.
Il giorno dopo molte titolari di centri estetici come me, non sapevano se restare a casa o lavorare. Io, come loro, ho deciso di aprire perché novembre ci ha portato danni irrecuperabili. Tasse, f24, iva, inps e quant altro ci sono stati sottratti dal conto corrente il giorno prima dell’improvvisa chiusura (16 novembre).
Una chiusura Senza spiegazione. Nessuno ci ha spiegato il motivo per cui eravamo così diversi dai parrucchieri e dai barbieri.
A fronte di una sanzione di poche centinaia di euro vi dico sinceramente che valeva la pena rischiare. Le nostre clienti ci aspettavano, avevano problemi podologici perché ci occupiamo di una parte dell’estetica che non è semplicemente colorare le unghie delle mani con uno smalto rosso vivo.
Ma ci occupiamo di un aspetto un po’ più ‘curativo’. Facciamo laser per problemi di ipersutismo dovuto a un problema ormonale.
Eseguiamo protocolli di trattamenti con cosmetici Biologici ideati e elaborati da me in quanto erborista e grazie ai quali risolviamo problemi di macchie, acne, cicatrici. Inestetismi. Danni fisici che comportano disagi alle persone.
Aiutiamo donne in chemioterapia a restituire loro bellezza e benessere psicologico. Non siamo solo estetiste!
La gente ha bisogno di noi!
Siamo fondamentali per le donne, per curare il loro benessere psico-fisico. Non si può fare a meno nemmeno di noi. Del parrucchiere forse si. Di noi no. E lavoriamo in sicurezza. Molto più di un barbiere!
A giugno ho acquistato dispositivi di sicurezza per un importo pari a 950 euro, lo stato mi deve ancora restituire il 9% della spesa (si, ci siamo ridotti a un misero 9% a fronte dei 40% come inizialmente promesso).
Mi è arrivata la tassa della Tari. Mi sono stati decurtati 100 euro su 1300 euro. Follie!
Ho lavorato solo 6 mesi quest’anno. Avrei dovuto pagare la metà !
Le mie dipendenti non hanno avuto cassa integrazione e io, per mantenerle fedeli e felici, ho sostenuto le loro esigenze con le mie forze.
Ho riaperto per protestare contro un’ingiustizia. Non mi va, come hanno fatto in tanti, di licenziare le mie 3 dipendenti. Avevo bisogno e voglia di rimettermi in gioco. Ho la forza di sostenermi, ma devono lasciarmelo fare.
Voglio lavorare piuttosto che chiudere la serranda come hanno fatto in tanti. Per fortuna 2 giorni dopo ci hanno riaperti.
Ma vi immaginate se, dopo la sanzione e la chiusura, eravamo ancora costrette a tenere le porte chiuse?!
Credo che io abbia diritto di replica e dare voce ai problemi che affrontano le piccole imprese come la mia.
Siamo la forza di questo Paese. Combattiamo l’abusivismo di parrucchieri e estetiste che, diversamente da noi, evadono e si riempiono le tasche senza mai rischiare sanzioni!
Grazie, Nunzia Andretti titolare del centro estetico Petra