Il progetto che mira a favorire l’integrazione di migranti nella comunità locale mediante attività di inclusione sociale con il riutilizzo di due beni confiscati alla camorra nella città di Ercolano.
In un appartamento che fu del boss Giovanni Birra, sul tratto di Corso Resina, e che oggi ospita anche l’emittente radiofonica “Radio Siani”, è stato realizzato un laboratorio tecnologico e un’agenzia di comunicazione, in cui le fasce deboli svolgono attività sociali e si formano sulle nuove tecnologie.
Un FAB LAB tecnologico, luogo di integrazione e di opportunità, di formazione, di diffusione di cultura paritaria e di uguaglianza. In Via Marconi, invece, in quello che era un appartamento del boss Costantino Iacomino è stato realizzato un laboratorio didattico di e-learning per l’inclusione sociale e culturale e per l’avviamento al lavoro e alla formazione.
“I due immobili confiscati, in sinergia tra loro, acquistano così un nuovo e forte significato simbolico rappresentando allo stesso tempo un luogo sicuro in cui imparare; ed un centro di integrazione sociale, culturale, linguistica e lavorativa in cui impegnarsi. Ad Ercolano abbiamo accettato questa sfida. Ovvero guardare al futuro, senza mai dimenticare il nostro passato” – conclude il sindaco.
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“Questa operazione è il primo tassello di un più ampio lavoro che questa amministrazione ha come obiettivo principale. L’idea è quella di trasformare spazi inattivi, un tempo sede di attività malavitose, in luoghi di aggregazione virtuosa, formazione e cultura” – è quanto dichiara Luigi Luciani, vicesindaco del Comune di Ercolano.
I due beni saranno assegnati in concessione d’uso a titolo gratuito.