Lo rendono noti organi di stampa.
Nella triste storia sono coinvolti due giovani della cosiddetta “Napoli Bene”. Si tratta di immagini che lei aveva scattato e inviato all’ex durante la loro breve relazione sentimentale. Com’è noto Telegram garantisce anche l’anonimato di chi invia immagini e anche quella di chi li riceve, e quindi l’attività di accertamento appare difficoltosa.
Il fenomeno del “revenge porn” sta sempre più prendendo piede tra i giovanissimi. Un altro caso analogo è stato denunciato lo scorso ottobre dall’ avvocato napoletano Roberta Foglia Manzillo: le vittime, anche questa volta giovanissime, si erano viste “sbattere” la loro intimità su Instagram, alla mercé di centinaia di followers, per mano di ex spietati. Una situazione che ebbe anche un evoluzione raccapricciante: gli amministratori dei gruppi, per alimentare questo circolo vizioso di immagini hot, si inventarono una sorta di “do ut des”.
In sostanza, se si volevano visionare altri contenuti scabrosi bisognava ricambiare cercandone e pubblicandone altri dello stesso tipo. Il legale, dopo avere presentato denuncia, chiese “il sequestro preventivo” di Instagram al fine di costringere il noto social ad avvalersi di un sistema di segnalazioni idoneo ad intervenire quanto meno in fase successiva alla pubblicazione di quella tipologia di video e immagini per bloccarla.