Quello andato in scena non solo ieri tra le vie del centro e quelle più periferiche della città ha dell’incredibile. Gruppi di giovani ammassati nei pressi di paninoteca e simili, in due sugli scooter e, ovviamente senza mascherina, se va bene l’hanno abbassata. E questo succede poco prima del coprifuoco fissato per le 22, ma va avanti, almeno per consumare cibo e bevande, anche oltre l’orario consentito.
Qualche ora prima, alle 12, passiamo per via Veneto, incrocio di via Roma, zona di bar. Gente ammassata, per lo più anziani, che parlano a meno di dieci centimetri l’uno dall’altro. Anche questa volta le mascherine vengono utilizzate, nella migliore delle condizioni, come reggi mento.
Mentre ci allontaniamo sconfortati, ricordiamo il primo lockdown, quando per contenere la curva dei contagi, c’erano le forze dell’ordine a presidiare le strade e ad ammonire comportamenti poco corretti. Ieri, ma non solo, abbiamo avuto malinconia di quei controlli. Perché, è inutile sperare, gli indisciplinati, i maleducati, gli irrispettosi, gli ignoranti e i cafoni, nella nostra città , sono tanti, e rendono inutili o quasi gli sforzi e le privazioni che un’altra gran fetta della popolazione disciplinatamente mette in campo.
Una movida prepotentemente, in barba a chi continua a rispettare le regole, a chi da mesi non può riabbracciare i propri parenti distanti, a chi ha perso una persona cara e ora farebbe di tutto per fermare la crescita dell’indice dei contagi.
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Lo diciamo come un mantra: ci vogliono i controlli. Forze dell’ordine: dove siete?