L’imputata, una 31enne di Grazzanise (Caserta), fu anche arrestata e posta ai domiciliari per questi fatti dai carabinieri nell’ottobre 2019, in seguito alle numerose denunce presentate nei suoi confronti dalla ricercatrice che, a detta della 31enne, aveva preso il suo posto all’università .
Nel processo conclusosi ieri, la ricercatrice, difesa da Dezio Ferraro, si è vista riconoscere anche il risarcimento danni che verranno liquidati in sede civile. La persecuzione del prof e della ricercatrice, secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere e dei carabinieri, iniziò dopo che la 31enne aveva terminato la sua collaborazione – era assistente volontaria – presso la facoltà di Legge della Vanvitelli; da allora – è emerso – la 31enne ha cominciato a prendersela con il prof che l’avrebbe, a suo dire, mandata via, e con la ricercatrice entrata dopo di lei. L’imputata ha inviato varie lettere al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere in cui diffamava pesantemente prof e ricercatrice – quest’ultima è un avvocato – alludendo ad una presunta relazione tra i due. La 31enne si presentò anche ad un convegno dove c’erano le vittime. La ricercatrice ha presentato cinque denunce contro la stalker, facendola arrestare e dando il via al processo conclusosi con la condanna della 31enne ex assistente.