(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – Prendi Emilio Zapata, famoso rivoluzionario messicano. Pensa a Luigi Longo, storico segretario del Partito Comunista Italiano. Associa il nome del primo al cognome del secondo, e vedi come Emilio Longo, allenatore della Turris, non sia la trasposizione del radicalismo politico nel calcio. Integralista, ortodosso nella sua interpretazione tattica e intellettualmente onesto nelle disamine delle proprie battaglie perse. E, come chi è rimasto eternamente ancorato al grido di patria o muerte – “ci sono due modi di vedere il calcio, o pensi a subire un gol in meno degli avversari, o provi a realizzarne uno in più, ed io appartengo alla seconda teoria” – Emilio Longo, almeno al momento, ha deciso che non cadrà mai nella soluzione del “compromesso storico”. Che, in termini pratici, equivale alla rinuncia del tridente a favore di una squadra più coperta, più “moderata”.
Corsi e ricorsi storici, lasciano pensare che difficilmente il rivoluzionario di Pontecagnano lascerà la complessità del fioretto per armarsi di spada, arma pratica e tenacemente utilizzata dalla stragrande parte di allenatori di interregionale. E chissà, se nemmeno la rivolta di Viale Ungheria – bruciatasi alle 17.40 di domenica scorsa dopo che i “guerriglieri” corallini avevano provato a smaltire nel chiuso degli spogliatoi le quattro scoppole rimediate contro i lucani del Francavilla – servirà a cambiare strategia in quella di Ischia. Ancora priva del sergente Giulio Russo – l’elemento più ribelle della milizia torrese – il ritorno dall’isola potrebbe essere davvero l’ultimo sbarco verso Torre del Greco per il comandante Emilio Longo. I soli sei punti dopo otto giornate di campionato iniziano oramai ad essere motivo di fondata preoccupazione per l’intera piazza, stanca e desiderosa come non mai di liberarsi dall’oppressione della serie D. Almeno per ora, l’allenatore ha dalla sua la fiducia del leader maximo, Rosario Gaglione. Una fiducia, forse ad orologeria, che potrebbe spingere il teorico rivoluzionario a passare al piano B. E allora, non ci resta che augurarti buena suerte, Compagno Longo.
Nino Aromino