Cala il sipario sulla settima edizione dei Campionati Europei Paralimpici di Atletica leggera. A Bydgoszcz l’Italia esce a testa alta con dieci medaglie (2 ori, 1 argento, 7 bronzi), un record del mondo ritoccato due volte da Martina Caironi nel lungo T63, un primato europeo, quattro record italiani e ottime prestazioni da parte di tutti i componenti della delegazione azzurra.
La chiusura ufficiale delle gare è stata affidata ai 200 T11 di Arjola Dedaj che, superato agilmente il turno preliminare, purtroppo in finale viene squalificata per passaggio della guida al traguardo prima dell’atleta.
Grande il rammarico: “Stavo cadendo dalla fatica e alla fine mi sono inchiodata. Stamattina pensavo di poter gestire bene la finale ma le altre sono state più brave”.
Per l’Azzurra però resta la soddisfazione di aver regalato all’Italia ben due medaglie, l’argento conquistato nei 100 ed il bronzo vinto nel lungo. Ora si torna a casa con altri obiettivi: “Adesso prenderò una pausa dai 200 perché mi voglio concentrare sui 100 e sul lungo in vista degli Assoluti di Concesio. Non vedo l’ora di riabbracciare mio figlio che ci aspetta e chiede continuamente quando io ed Emanuele (Di Marino) finiamo di lavorare”.
Parola all’atleta guida Andrea Rigobello: “È stato un bel percorso, per me è sempre un onore far da guida ad Arjola. Per lei, con un bimbo, oggi la vita non è solo quella di atleta. Dovrebbe essere un vanto quello che è riuscita a fare qui”.
In mattinata, in una gara che non assegnava medaglie, il compagno di squadra e di vita Emanuele Di Marino vince i 400 T44 recuperando negli ultimi metri l’unico antagonista presente, il bielorusso Dzmitry Bartashevich. L’atleta plurititolato salernitano mette a segno anche il nuovo record europeo di specialità di 56.56: “Ho corso questa gara in onore alla mia categoria. Con solo quattro allenamenti sui 400 alle spalle, sono molto contento di questa prestazione che mi fa ben sperare per gli Italiani. Dedico questo record a mio figlio Leonardo. Vorrei ringraziare qui il Prof. Franco Benazzo che mi ha operato e che mi ha fatto tornare in pista in otto mesi”.
A conclusione dell’Europeo, il Presidente FISPES Sandrino Porru è orgoglioso di questa squadra: “È stata una rassegna europea molto particolare, dettata dalla decisione di lasciare a casa parte dei nostri atleti top level per preparare al meglio l’appuntamento paralimpico di Tokyo. L’esperienza è stata ugualmente entusiasmante grazie ad una squadra di seconde linee e di giovani che sono stati capaci di conquistare ben 10 medaglie, con 8 atleti sul podio. Ancora più lusinghiero è riscontrare che gran parte di loro abbia fatto registrare il proprio personal best, da aggiungere ad un record europeo e al fantastico primato mondiale della Caironi, rientrata in squadra nel migliore dei modi. Posso sicuramente ritenermi soddisfatto di come il team abbia rappresentato un’atletica paralimpica italiana viva e in forte crescita. Sono sicuro che il loro lavoro e le loro testimonianze potranno servire al reclutamento di nuovi atleti, primo obiettivo che la nostra Federazione si pone con dedizione e professionalità. Per tutti questi importantissimi risultati, desidero ringraziare l’intero staff tecnico nazionale, gli amici di Inail, lo staff federale, i nostri compagni di viaggio e, in particolare, tutte le società sportive di provenienza degli atleti: ancora una volta una grande squadra coesa e determinata che ci ha permesso di competere nel migliore dei modi”.
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Anche il Direttore tecnico nazionale Vincenzo Duminuco fa un bilancio delle prestazioni degli Azzurri: “Esperienza senza ombra di dubbio positiva anche se vissuta da casa davanti lo schermo di un PC e attaccato al cellulare. Mi ritengo abbastanza soddisfatto sia dal punto di vista dei risultati che della serietà mostrata da tutti i partecipanti che hanno anche saputo creare un ottimo clima di squadra. Il bilancio finale, in termini di medaglie, è perfettamente in linea con quanto mi aspettavo. Per precise scelte tecniche abbiamo rinunciato ad almeno 8 medaglie ‘pesanti’ puntando forte su Tokyo. I conti tornano tutti. Conferme importanti ed esordi positivi ci hanno mostrato una squadra solida, compatta, con grosse potenzialità di crescita sia a breve che a lungo termine.
Indubbiamente ho qualche rammarico per gli infortuni che hanno impedito a ben tre atlete di prendere parte alla competizione continentale e a Simone Manigrasso di mostrare i grossi progressi ottenuti in un anno di silenzioso lavoro. Infine, un ringraziamento a tutto lo staff tecnico, organizzativo, sanitario e della comunicazione che non hanno lesinato energie e ore di sonno per far sì che tutto andasse per il meglio, così come pure ai tecnici Inail di insostituibile supporto. Ovviamente tutti (anche i non presenti) sono chiamati a dare conferma del loro livello prestativo in occasione dei prossimi Campionati Italiani Assoluti del 3 e 4 luglio a Concesio, che rappresenteranno l’ultimo appuntamento importante prima delle convocazioni per le Paralimpiadi di Tokyo”.
Medagliere Italia
Oro (2)
Martina Caironi nei 100 e lungo T63
Argento (1)
Arjola Dedaj nei 100 T11
Bronzo (7)
Riccardo Bagaini nei 400 T47
Marco Cicchetti nel lungo T44-64
Riccardo Cotilli nei 100 T44-64
Arjola Dedaj nel lungo T11
Ndiaga Dieng nei 1500 T20
Alessandro Ossola nei 100 T63
Nicky Russo nel peso F35