Piuttosto che in galera, chi commette determinati reati potrà accompagnare i turisti all’interno degli Scavi
Parte da Ercolano il progetto di “messa alla prova” per garantire il fine rieducativo della pena, attraverso la cultura e il turismo
“Ci affidiamo alla nostra storia ed alla nostra bellezza per sconfiggere il disagio. Arte e giustizia possono camminare insieme per favorire pene alternative alla detenzione e quindi garantire il reinserimento in società di chi commette reati” – è quanto afferma il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto a margine della firma del protocollo tra Ministero della Giustizia, Tribunale di Napoli e Parco Archeologico di Ercolano per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità all’interno dell’area archeologica.
Una firma che arriva proprio nel giorno dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino. Una nuova applicazione del percorso di ‘messa alla prova’ che permetterà a dieci giovani contemporaneamente di poter estinguere la pena effettuando la guida o lavori di pubblica utilità all’interno del Parco Archeologico di Ercolano: “La firma del protocollo si inserisce nel solco delle tante azioni messe in campo ad Ercolano in questi anni per sostenere e promuovere cultura, turismo e legalità. Diamo inizio ad un bellissimo percorso e sono sicuro che rappresenterà un volano per analoghi progetti da attuare in altre realtà. Un risultato raggiunto grazie al lavoro e alla determinazione del direttore del Parco, Francesco Sirano, al quale va il mio ringraziamento e quello della comunità per aver voluto favorire sempre di più l’integrazione tra città moderna e città antica” – conclude il primo cittadino di Ercolano.