E’ polemica sull’ordine del giorno della discordia è stato firmato dal deputato Giorgio Trizzino ex Movimento 5 stelle e passato al gruppo misto nel marzo di quest’anno.
La proposta è stata accolta dal governo e dice chiaro e tondo che i professionisti sanitari “possono fornire informazioni relative alle disposizioni sulla gestione dell’emergenza sanitaria in corso, tramite qualunque mezzo di comunicazione, previa esplicita autorizzazione della propria struttura sanitaria”. In breve: virologi in tv solo se autorizzati.
Ricordiamo che un ordine del giorno non è una prescrizione di legge, ma è un’indicazione che, se accolta, come in questo caso, impegna il governo a lavorare in quella direzione, eventualmente prendendo dei provvedimenti. Il governo dunque si è impegnato ad intervenire.
Il Governo si è impegnato a mettere il bavaglio, a censurare i professionisti che dicono la loro sulla pandemia, sui vaccini. A atto che se applicato piloterebbe di fatto la comunicazione.
In molti sono a dire “NO alla dittatura sanitaria”.
Contrari a questo OdG anche medici che sono fortemente favorevoli al vaccino e al green pass.
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I virologi non ci stanno: “Non si può mettere un bavaglio a medici e professori che parlano sui media di come evolve una malattia infettiva perché fino a prova contraria siamo in uno Stato democratico. Limitare la libertà di parlare sarebbe gravissimo, scandaloso, questo è fascismo. Sarebbe una norma che rasenta la stupidità, il ridicolo”, dice Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova.
“Un’uscita peregrina”, interviene anche Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, aggiungendo: “Fa specie che un professionista abbia da subire una censura preventiva nell’esprimere un’opinione o su una spiegazione tecnica sul Covid. Questo è un bavaglio“.
Secondo molti e noi de La Torre, è già grave che il Governo abbia accolto l’OdG, ma se dovesse essere applicato possimo asserire: è dittatura.
Durante le elezioni, prima di esprimere la loro preferenza invitiamo gli elettori a riflettere e a votare con coscienza, il cambiamento può avvenire: finché c’è il voto, utilizziamolo al meglio.