La trasformazione riguarda innanzitutto il numero dei posti letto attivi, che a causa del Covid erano stati ridotti drasticamente a soli 30: il Cpa può e deve accogliere, infatti, fino a 112 persone dando la possibilità agli ospiti di dormire, curare l’igiene personale, lavare la biancheria, socializzare, cenare.
E’ inoltre fondamentale però, oltre l’accudimento, offrire alle persone che accedono al Cpa un programma personalizzato di recupero dell’autonomia individuale e sociale, risvegliando o stimolando competenze professionali, reinserendo progressivamente gli utenti in realtà lavorative evidentemente a loro precluse a causa delle condizioni di marginalità che vivono. Il progetto mira a trasformare la permanenza nel Cpa in una reale occasione di riscatto oltre che in una concreta possibilità di ricovero notturno, un progetto in cui al centro si mettono le persone, con le loro storie, il loro vissuto, le difficoltà disparate e i loro talenti da recuperare.
Per attivare fattivamente tutto questo è stata individuata una nuova responsabile per la gestione della struttura con la specifica qualifica di assistente sociale. Un’ulteriore risorsa, sempre con qualifica di assistente sociale, è stata dedicata ai colloqui atti all’inserimento degli utenti nella struttura. Il dormitorio sarà il fulcro nevralgico di un lavoro capillare che gli operatori dell’Unità di Strada svolgeranno sul territorio cittadino quotidianamente, individuando i singoli casi e destinandoli alla struttura del Cpa o, analogamente, nelle strutture più adatte in rete o in partenariato con il Comune di Napoli – Assessorato alle Politiche Sociali – Servizio di Inclusione Sociale.
L’obiettivo di questa offerta ampliata è sostenere la persona in un percorso di autonomia, individuale, sociale e ridurre l’emarginazione.
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“Sono soddisfatto di questo primo concreto passo che insieme agli Uffici ho potuto immaginare e che in queste ore sta prendendo forma anche amministrativamente. Il mio obiettivo in qualità di Assessore alle Politiche Sociali della terza città d’Italia, è dare seguito alle Linee di Indirizzo per il Contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia approvate in conferenza unificata nel novembre 2015, che la Pandemia ha contribuito a rallentare. E’ ora invece di ripensare il modus operandi e di agire subito in maniera innovativa, integrata e efficace” – dichiara l’Assessore al Welfare Luca Trapanese.