Respinta la mozione di sfiducia dal Consiglio comunale, il primo pensiero del Sindaco Giovanni Palomba è stato per i torresi: “C’a Maronn t’accumpagna”, un augurio forte, o meglio, una preghiera sicuramente sincera, affinché la Vergine Maria vegli sui cittadini che dovranno, loro malgrado, convivere ancora per un lungo periodo con l’attuale amministrazione.
Al riguardo, lo scenario è inoppugnabile. Le disastrose ed oggettive condizioni sul versante economico, sociale, culturale e non ultimo igienico-sanitario in cui versa la martoriata città, unito all’incapacità di saper gestire la cosa pubblica sono sotto gli occhi di tutti. Un vero dramma, come ben evidenziato dall’unico intervento del coraggioso consigliere Vincenzo Salerno nell’esplicitare le motivazioni della sfiducia nei confronti del Primo cittadino. In proposito, si aspettavano ulteriori dichiarazioni in tal senso da altri colleghi della minoranza, ma nessuno ha battuto becco nell’evidenziare un così grave fallimento dell’anomala amministrazione, sostenuta nientemeno da tre ex candidati a Sindaco. Ed infatti, ai consiglieri Aniello Formisano e Luigi Mele, si è aggiunto Romania Stilo. Altro ossigeno, fondamentale per la sopravvivenza della variegata amministrazione, è stato poi fornito anche dall’ultimo consigliere arrivato nell’opposizione, Carmela Iacomino. E pensare che la rappresentante di Forza Torre, nell’occasione del suo insediamento aveva sin dallo scorso mese di aprile, sparato grosso sul Sindaco avanzando con forza le dimissioni. Ma torniamo al brevissimo Consiglio monotematico e alla “sacra” performance di Palomba.
Appare evidente che la scena è stata da tempo ben preparata. Il Sindaco, abbandonando la sua postazione, lasciando da solo il fedele capo di gabinetto, pilastro fondamentale dello staff, sempre pronto con i suoi amati ferri del mestiere, ovvero penna, foglio e calamio (anche se mai usati), si è appropriato di una postazione strategica a favore degli obiettivi delle due amiche telecamere presenti in aula che riprendevano il Consiglio. L’irrefrenabile ed esuberante Palomba, alla proclamata bocciatura della sfiducia, con quindici voti contrari, mentre dieci a favore, incurante dei ripetuti richiami del Presidente del Consiglio, ha esultato ad alta voce, volgendo fiero lo sguardo alle telecamere, o meglio esibendo i duri muscoli della panza con sopra in bella vista la scritta “C’a Maronn t’accumpagna”, battuta cara ad un veracissimo ex cardinale della curia napoletana. A questo punto, consiglieri, assessori, staff e altri, ripreso fiato della scampata sfiducia, si sono complimentati con il Sindaco, con scroscianti applausi, lunghe strette di mano, affettuosi abbracci e appassionati baci, per poi correre tutti felici e contenti ad accendere tanti ceri a san Vincenzo Romano e soprattutto alla Madonna come ringraziamento.
Antonio Borriello