Iniziativa
(a ) Torre del Greco – Tutto esaurito. Sala gremita sino all’inverosimile: i torresi erano accorsi numerosi per assistere alla messa in scena del loro Beato. “Don Vincenzo Romano ‘Lu prevete faticatore’”, il titolo del musical sul palco al Teatro Corallo nei giorni 2, 3 e 4 febbraio ‘10, ideato da Gennaro Borriello, don Aniello Di Luca e Vincenzo Nocerino, che ha scritto anche sceneggiatura e composto le musiche, e che vede coinvolti oltre 70 partecipanti fra attori professionisti e improvvisati, corpo di ballo, musicisti, tecnici del suono e scenografi. Regista esperto, Nicola Di Lecce, ha cercato – come egli stesso afferma – e saputo “fondere in un equilibrio perfetto storia, fede, religione e credenza popolare”. Nell’"Anno Sacerdotale”, indetto da Papa Benedetto XVI, “la sfida del musical –sostiene don Giosuè Lombardo, parroco di S. Croce– come strumento che traduce la vita del Beato Vincenzo Romano nel linguaggio della recitazione, della musica e della danza, mira a riscoprire, soprattutto tra i giovani, una delle grandi figure ecclesiali del passato”. “Tutto è stato realizzato live, corale e orchestra comprese, –continua Vincenzo Nocerino, colui da cui è partito il progetto– ed è stato scelto questo format proprio per invogliare i giovani a riavvicinarsi a questa figura, attualizzandola, rendendole quel lustro che di fatto non ha mai perso”. Trascorsi oltre centottanta anni dalla morte (dicembre 1831), chiara è l’immagine del Parroco Santo nella mente di ogni torrese: personalità tanto carismatica da percorrere a ritroso il tempo, come a cercare ancora, tra i crocicchi del paese, i Suoi popolani. “Il sacerdote è una torcia che si deve consumare per il Cristo”, e attuò il suo credo mai chinandosi di fronte ai travagliati eventi che colpirono la seconda metà del XVIII secolo: la rivoluzione napoletana, i moti carbonari, l’eruzione del Vesuvio nel 1794 (che distrusse quasi completamente la città e la chiesa parrocchiale ad eccezione dei due terzi dell’antico campanile, e poi riedificata proprio per volontà del Beato). Inoltre, gli spettatori non hanno semplicemente ‘visto’ uno spettacolo, ma vi hanno partecipato e preso parte, l’hanno sostenuto: quella era anche un pò parte della loro storia e di fedeli e di cittadini. Il musical, dopo il grande successo riscosso, avrà replica il 16 aprile.
Simone Ascione
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 17 febbraio 2010