“Durante queste intense e tristi giornate – dicono i responsabili dell’associazione sulla loro pagina Facebook – notiamo che la solidarietà è sempre un carattere distintivo dei cittadini di Torre del Greco.
Vogliamo, però, essere chiari e spiegare per bene – precisano – cosa voglia dire accogliere un profugo di guerra.
– non è possibile scegliere chi arriverà a casa, sarà casuale;
– non è possibile chiedere che venga a casa solo un bambino, chi arriverà potrà essere madre e figlio, nonna e nipote, piccoli nuclei familiari senza uomini;
– per accogliere un profugo è necessario avere gli appositi spazi, cioè almeno una camera da affidare totalmente a loro e possibilmente un bagno in più;
– non si PUÃ’ assolutamente pretendere che l’accoglienza abbia uno scopo personale, come ad esempio pensare di avere una cameriera in cambio di vitto e alloggio, accoglierli è un gesto umanitario;
– non si può accogliere un profugo nel caso in cui si sia disoccupati o si percepisca il reddito di cittadinanza, bisogna essere ben consci che le bocche da sfamare in casa saranno aumentate.
Fondamentale – continua l’avviso agli interessati – è la consapevolezza che l’accoglienza non è a tempo determinato, ma ha una durata variabile a seconda delle problematiche che possono presentarsi, non si sa quanto la guerra durerà e perchè un profugo sia autonomo può passare molto tempo;
– bisogna tener conto che chi arriverà viene da una condizione di grande sofferenza, potrà quindi avere dei traumi che causeranno qualche problematica di inserimento sociale;
– per poter aderire al progetto, vanno presentati determinati documenti e firmati i moduli d’impegno vincolante, cioè una volta firmato non si potrà cambiare idea neanche se il tempo di permanenza si dilungherà .
Aderire è semplice – concludono – senza alcun tipo di appuntamento basta recarsi presso la nostra sede dalle ore 17.30 alle ore 19 e provvederemo a fornire tutte le spiegazioni necessarie e nel caso si può procedere direttamente alla firma dei documenti”.