“Insieme agli assessori e ai consiglieri comunali, con la consolidata compattezza che caratterizza il nostro impegno sociale, siamo partiti dal municipio di San Giorgio a Cremano – dichiara il sindaco Giorgio Zinno – verso il capoluogo e quindi abbiamo marciato con migliaia di persone provenienti da tutta Italia, fino a Piazza del Plebiscito dove abbiamo incontrato anche gli studenti dell’Istituto Rocco Scotellaro e del Liceo Urbani, accompagnati dal Presidente del Consiglio comunale Michele Carbone.
Insieme – spiega – abbiamo ascoltato la lettura dei 1055 nomi di magistrati, uomini e donne delle forze dell’ordine, bambini, preti, giornalisti, sindacalisti e cittadini che hanno perso la vita per la giustizia. Tutti vittime innocenti della criminalità organizzata; tutti nostri fratelli e sorelle, uccisi dalla violenza mafiosa.
I loro nomi e il loro operato – precisa – sono memoria viva. Il sacrificio e il forte impegno che hanno messo al servizio degli altri per combattere criminalità e soprusi non possono e non devono essere ricordati solo oggi.
Abbiamo il dovere e la responsabilità di non fermarci solo a celebrare il passato ma di trasmetterlo alle nuove generazioni ogni giorno, affinchè la morte di uomini e donne innocenti e il dramma vissuto dalle loro famiglie e dalle loro comunità non sia vano, ma resti impresso nelle nostre coscienze in maniera perenne.
Potrebbe anche interessarti:
In Campania c’è il comune più piccolo d’Italia e uno dei borghi più belli del Belpaese: scopri dove |
Don Ciotti – aggiunge Zinno – ha avuto parole dure questa mattina nei confronti di tutti coloro che vivono nell’ illegalità , dai piccoli atteggiamenti quotidiani ai grandi sistemi mafiosi. La criminalità ha tanti volti e tutti noi abbiamo la responsabilità di agire per combatterla e non sentirci complici.
L’unità delle istituzioni e la condivisione con gli studenti ha incarnato proprio questo obiettivo: combattere la violenza attraverso l’educazione e il dialogo alla giustizia, alla tolleranza e all’integrazione.
A testimonianza di questa convinzione, abbiamo infatti esposto dal balcone del municipio in piazza Carlo Di Borbone uno striscione con il messaggio: “La Mafia uccide. Il silenzio pure”.
Infine, un pensiero inevitabilmente è andato anche al conflitto in Ucraina, la cui fine sembra ancora lontana e complessa. Le mafie e le guerre infatti hanno la stessa radice: quella della violenza ed entrambe portano solo dolore e distruzione. Non stiamo a guardare. Agiamo e – conclude il sindaco della cittadina vesuviana di San Giorgio – facciamo sentire la nostra voce”.