Comunicato stampa
Torre del Greco – Dieci anni in difesa dei diritti umani. Un traguardo significativo per il gruppo “232 – Comuni Vesuviani” di Amnesty International. Per festeggiare dieci anni di attività sul territorio, volte a promuovere i principi della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, i volontari del gruppo 232 si ritroveranno sabato 27 marzo alle 20 e 30 presso l’hotel Mercure (ex hotel Sakura) in via Enrico De Nicola 26 a Torre del Greco per una cena a base di prodotti tipici locali con amici e simpatizzanti dell’associazione. L’evento è organizzato in collaborazione con la sezione femminile di Torre del Greco della Croce Rossa Italiana ed è patrocinato dal Comune. Non mancheranno momenti di intrattenimento musicale nel corso della serata a cura del maestro, nonché attivista del gruppo 232, Dario Del Giudice che suonerà brani di musica classica. Nella hall dell’albergo sarà allestito un info point e una mostra di foto sulla storia del gruppo. Dopo i saluti della responsabile Anna Passaro, seguirà la proiezione di un video per ricordare dieci anni di attività. In programma anche un’asta di quadri di noti artisti torresi (una parte del ricavato andrà ad Amnesty) organizzata dal prof. Luigi Madonna, responsabile del Centro d’Arte Mediterranea e suo figlio Davide Madonna, segretario del centro.
“Vanno appoggiate associazioni come Amnesty che sostengono valide argomentazioni in tutto il mondo – ha detto Valeria Sessa, vice ispettrice della sezione femminile di Torre del Greco della Croce Rossa – il gruppo ha ottenuto meriti e riconoscimenti sul territorio; ritengo che le associazioni debbano collaborare tra loro, l’importante è credere in quello che si fa”.
“Da dieci anni siamo sulla strada per i diritti umani – spiegano gli attivisti del 232 – è doveroso ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato a far veicolare il messaggio di Amnesty. Sono stati anni di centinaia di banchetti, di campagne iniziate e finite, di delusioni per una battaglia persa, di soddisfazione per il rilascio di prigionieri di coscienza, di petizioni inviate lontano per difendere i diritti di qualcuno che non saprà mai il nostro nome ma che ci ha arricchito inconsapevolmente. Il gruppo 232 in questi dieci anni ha raccolto molti attivisti: alcuni oggi lavorano a livello nazionale, altri sono andati via, altri sono rimasti qui. Abbiamo raggiunto un traguardo che per noi non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per nuove battaglie in difesa dei diritti umani sempre con passione ed entusiasmo”.