La decisione degli organizzatori, guidati dal presidente Gigi Madonna, di prorogare di due settimane la rassegna (patrocinata da Città Metropolitana e la cui chiusura era inizialmente prevista per lo scorso 31 dicembre) proprio per permettere agli studenti di prendere parte all’esposizione, è stata ampiamente premiata: “Dirigenti scolastici e insegnanti – spiega Madonna – hanno accolto in maniera molto favorevole la nostra iniziativa e hanno personalmente accompagnato i loro studenti al centro, non soltanto per permettere agli alunni di conoscere una festa che in molti non hanno mai potuto nemmeno vedere, ma anche consentire loro di apprendere i segreti delle opere che venivano esposte, il significato della manifestazioni e il lavoro che c’era dietro ognuna elle opera proposte nei giorni della manifestazione”.
È stato il caso dell’istituto comprensivo Mazza-Colamarino, che ha tutti i propri allievi delle terze medie in via Marconi, dove insieme ai bozzetti, agli articoli e ai programmi storici esposti, gli studenti hanno potuto partecipare anche a vere e proprie lezioni storiche impartite loro da Gigi Madonna. “Non sono mancate le domande e le curiosità dei ragazzi – afferma il direttore del Centro d’Arte Mediterranea – alcuni dei quali sono voluti poi ritornare in forma privata insieme ai genitori per meglio ammirare le opere esposte e per sentirsi raccontare dalle mamme e dai papà gli aneddoti della loro giovinezza legati alla festa dei quattro altari”. Al Centro d’Arte Mediterranea, nell’ultima settimana della mostra, sono transitati anche un’ampia delegazione di studenti e docenti del liceo artistico Degni e una rappresentanza di professori del liceo De Bottis.
Ora che la mostra è conclusa, resta l’auspicio degli organizzatori che quanto raccolto e raccontato in queste settimane non vada disperso e che anzi la futura amministrazione comunale si impegni a rilanciare una festa finita nell’obliò da oltre un decennio: “Le belle parole ascoltate nel dibattito pubblico svoltosi tra Natale e Capodanno – conclude Madonna – devono avere un seguito. È giusto che una tradizione tanto importante per Torre del Greco non vada a morire nel silenzio della politica e più in generale dell’intera città”.