Per l’assessore Luca Trapanese il Comune è stato in passato storicamente manchevole sotto due aspetti: assistenza madre-bambino, assistenza padre-bambino perché le politiche sociali, data l’assenza di risorse, sono sempre state orientate verso il minore. Per questo motivo non esistono case per genitori separati non assegnatari della casa coniugale, eccetto pochissime esperienze, come la Casa di Tonia e la Casa dei Papà , ideata dal consigliere Luigi Carbone. Nel corso degli incontri avuti con l’assessora regionale alle Politiche Sociali, Lucia Fortini, l’assessore Trapanese ha proposto l’inserimento delle prestazioni per genitori separati, ragazzi padri e giovani LGBT nel catalogo dei servizi sociali della regione Campania. Attualmente queste iniziative non hanno riconoscimento giuridico, e quindi non è possibile pagare la diaria. Con De Iesu, individueremo poi gli immobili da destinare ai genitori non assegnatari di casa coniugale.
Sergio D’Angelo (Napoli Solidale Europa Verde) ha sottolineato che la non presenza di queste prestazioni nel catalogo regionale dei servizi sociali, non impedisce al comune di programmare e finanziare quella prestazione. D’Angelo ha chiesto di dedicare risorse nel bilancio 2023 per una prima sperimentazione. Bastano 100-200 mila euro.
Il presidente Esposito ha proposto un ordine del giorno per supportare l’amministrazione per l’inserimento dei servizi per genitori separati non assegnatari di casa coniugale in disagio economico nel catalogo dei servizi sociali della Regione, e per chiedere risorse nel bilancio 2023 per un alloggio da destinare alla loro accoglienza.