Il successo di una manifestazione canora (vedi il Festival di Sanremo) dipende essenzialmente da pochi, ma fondamentali, elementi: la bravura degli interpreti delle canzoni, la qualità delle stesse, e il “sincronico” accompagnamento dell’orchestra, che ‘amalgama’ e valorizza tutto l’ insieme. Il Napoli di quest’anno ha tutte le caratteristiche di un’orchestra, un’ottima orchestra. Grandi solisti (Osimhen e Kvara) supportati da tutta la squadra, disposta al sacrificio e orientata al raggiungimento degli stessi obiettivi; la vittoria della partita che si sta giocando, nella prospettiva più ampia del trionfo a fine campionato.
Un esempio di quest’atteggiamento collaborativo e solidale? La “volata”, di oltre 60 metri, compiuta da Lozano – grande prestazione, ieri, del messicano! – per impedire il tiro a rete, quasi certamente letale, di un attaccante cremonese che aveva sorpreso la pur attenta difesa partenopea. Naturalmente, non dobbiamo dimenticare il fondamentale apporto del ‘direttore’ di questa orchestra, che ha il grande merito, tra gli altri, di aver realizzato la perfetta “fusione” tra i calciatori impiegati inizialmente nelle gare e quelli che subentrano dalla panchina.
Anche la non facile partita con la Cremonese (la squadra di Ballardini gioca un buon calcio e non merita, a mio parere, l’ultimo posto in classifica) è ormai passata agli archivi. Qualche prevedibile difficoltà iniziale, ma una volta schiodato il risultato con la consueta invenzione di un irrefrenabile Kvara, la vittoria degli azzurri non è stata mai messa in discussione. Bene, un ulteriore tassello è stato aggiunto al pregevole mosaico che si sta costruendo in Casa-Napoli.
Ormai il solco scavato tra i partenopei e le altre compagini del campionato ha raggiunto livelli imbarazzanti… Solo l’Inter, superando stasera la Sampdoria, può restare in scia, anche se a una distanza (13 punti!) che non dovrebbe destare allarmi.
Ernesto Pucciarelli