A Pianura controllata un’officina meccatronica di Contrada Pisani, risultata completamente abusiva.
Gli accertamenti hanno consentito di documentare l’utilizzo di un annesso terreno agricolo quale area di stoccaggio di veicoli fuori servizio e di rifiuti speciali, prodotti di scarto delle attività di lavorazione.
I fusti di olio motore esausto, le batterie al piombo e le svariate altre tipologie di rifiuti pericolosi, senza alcuna cautela e senza essere sottoposti ad alcun preventivo trattamento, erano stati depositati direttamente su un terreno non opportunamente impermeabilizzato, esposti agli agenti atmosferici e al dilavamento in assenza di sistemi per il convogliamento e lo smaltimento dei reflui, con grave rischio di inquinamento delle falde acquifere.
Il capannone adibito a locale officina è stato sottoposto a sequestro in seguito alle illiceità verificate, mentre sono in corso le attività d’indagine relative alla regolarità edilizia della struttura stessa.
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Il responsabile di quanto accertato, di anni 50, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, per l’attività di gestione non autorizzata dei veicoli fuori uso e, in ordine alla conservazione e smaltimento dei rifiuti costituiti dai relativi componenti e materiali, per le violazioni al Codice dell’Ambiente.
Le operazioni si sono concluse con la restituzione ai proprietari dei veicoli in riparazione.
Nella periferia orientale i controlli del Nucleo Tutela Ambientale – che sviluppa un’attività di contrasto alla distribuzione degli shopper illegali, campagna realizzata in collaborazione con la Commissione Parlamentare ‘Ecoreati’ e con i consorzi ‘Assobioplastiche’ e ‘Biorepack’ – hanno portato al sequestro di tre quintali di borse di plastica, prodotti commercializzati in violazione della normativa.
L’ispezione, operata in via Argine presso un centro commerciale per la vendita all’ingrosso di abbigliamento, ha consentito di rinvenire questo ingente quantitativo di sacchi non biodegradabili e non riutilizzabili, che ha portato all’applicazione di una sanzione di € 5.000 a carico del commerciante.