Il caso Maresca
(a) Torre del Greco – Nel nuovo cronoprogramma, contenuto nell’ultima versione del piano di razionalizzazione della rete ospedaliera, che sta per essere firmato dal presidente- commissario Stefano Caldoro, d’intesa con il vice Giuseppe Zuccatelli, è prevista un’accelerazione per i lavori di completamento dell’Ospedale del Mare, Il provvedimento sarà uno degli argomenti all’ordine del giorno di un vertice in programma a Roma il 21 luglio con i tecnici dei ministeri dell’Economia e della Salute. L’obiettivo è ottenere dal governo lo sblocco di almeno
una parte dei fondi Fas – circa 500 milioni di euro – per coprire i debiti sanitari accumulati nel biennio 2008/2009 ed evitare un ulteriore incremento delle tasse. La bozza fissa regole e tempi certi per realizzare tutti gli step
necessari al trasferimento di alcuni ospedali napoletani. Serviranno fino a 2 anni per le dismissioni e le riconversioni, mentre la riorganizzazione interna dei presidi dovrà essere completata in 6 mesi. Basteranno 3
mesi, ad esempio, per disattivare i punti nascita degli ospedali di Santa Maria Capua Vetere, Pollena Trocchia e Torre del Greco. Ed è qui che casca l’asino. Nonostante le rassicuranti notizie riguardanti lo “scansato” pericolo della chiusura del nosocomio torrese, sembra che a breve nessun bambino potrà nascere nella struttura pubblica corallina. L’alternativa saranno le cliniche private, ma su di esse grava un velo d’incertezza
riguardanti l’efficienza, la funzionalità e la sufficienza dei posti letto in relazione al numero di abitanti.
M.C.Izzo
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 luglio 2010