Si tratta dell’infallibile: “Càgnano ‘e sunature ma a mùseca è sempe ‘a stessa”.
Cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa, questa la traduzione letteraria del proverbio napoletano.
Si adatta a quelle situazioni che si spera di cambiare cambiando i protagonisti ma nei fatti rimane la stessa. L’esempio classico è la politica, ecco perché torna a rimbombare in tempi di votozioni.
Cambiano i politici ma la politica e i problemi dei cittadini rimangono uguali.
I partenopei lo sanno e loro stesso lo ammettono solennemente: i detti antichi napoletani non sbagliano mai. Anzi, raffigurano in pieno la realtà quotidiana e comune.
Un napoletano, inoltre, ha un proverbio per ogni situazione o occasione: tantissimi sono quelli che le generazioni campane hanno tramandato di padre in figlio, tenendone viva la tradizione.
Tutti coloriti (e veritieri) che fuoriescono dalla bocca dei napoletani con frequenza quasi quotidiana e in base all’occasione.