Le partite tra squadre della stessa città, o regione, da sempre, sono definite “derby”, ed hanno un sapore tutto particolare. Il derby tra Napoli e Salernitana non fa eccezione, la rivalità tra le due città esiste ed è molto sentita anche dalle tifoserie. Sabato pomeriggio, al “Maradona”, di scena un derby in forma ridotta, data la situazione di emergenza nelle due formazioni ed il momento non positivo che stanno vivendo gli azzurri e i granata. Durante il primo tempo, un ‘mortorio’: il Napoli, lento e senza idee, esibiva un possesso palla sterile, improduttivo, senza mai impegnare seriamente i salernitani, che di tanto in tanto, partivano in rapidi e ben articolati contropiedi.

La situazione di stallo rischiava di protrarsi per tutta la partita, ma un lampo improvviso di Candreva (eurogol, con pallone diretto all’incrocio dei pali) regalava il vantaggio ai granata. Verso lo scadere della prima frazione di gioco, Simeone subiva un fallo da parte di Fazio, che il Var sanzionava con il rigore, messo a segno da un freddo Politano. Nella ripresa, il Napoli è sembrato più volenteroso ma, nonostante l’impegno di un Kvara motivato e in palla, veri pericoli per la retroguardia salernitana non si sono registrati. Poi, in pieno recupero, la rete di Rhahmani, che è stata salutata con grande entusiasmo dai suoi compagni di squadra e sugli spalti.



La prestazione del Napoli, comunque, non sufficiente, ha di positivo il risultato, che consente agli azzurri di restare agganciati al “treno” di squadre in lotta per il quarto posto utile per accedere alla prossima Champions, sempre che ADL si decida ad acquistare i rinforzi (in difesa e a centrocampo) necessari per sostenere le chances di risalita in classifica. Un’ultima notazione: il Demme schierato ieri in campo da Mazzarri, per non ricorrere ai ‘massaggiatori’ o ai ‘raccattapalle’, s’è dimostrato ancora un più che valido giocatore, e sarebbe un vero peccato rimandarlo nel dimenticatoio, come è stato fatto sinora.
Ernesto Pucciarelli