Ercolano – Si chiude il progetto Connecting Code a Ercolano, primo classificato per l’avviso pubblico Creative Living Lab – Edizione 5, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nato dalla volontà di Variabile K in partnership con il Parco Archeologico di Ercolano, il Packard Humanities Institute, da anni impegnati sul territorio di Ercolano ad abbattere barriere e aprire lo spazio chiuso della città antica alla città di Ercolano.
Venerdì 20 settembre alle ore 18.00 al Museo Archeologico Virtuale di Ercolano l’inaugurazione delle opere disseminate sul territorio ercolanense alla presenza degli artisti Bianco-Valente e della curatrice Benedetta Carpi de Resmini e dei partner di progetto. Creare spazi di sperimentazione inclusiva coinvolgendo la comunità locale in un processo di riappropriazione del territorio; migliorare e contribuire alla rigenerazione di spazi urbani; creare una connessione materiale e immateriale nei punti in cui erano stati innalzati muri divisori tra patrimonio antico e città moderna, tutti questi gli obiettivi cui mira il progetto che ha disseminato il territorio della Città di Ercolano di workshop partecipativi e partecipati e opere d’arte degli artisti Bianco Valente un duo artistico attivo a livello nazionale e locale nell’arte relazionale e partecipata.
L’attenzione per i racconti degli abitanti, l’obiettivo di rafforzare la funzione aggregativa degli spazi selezionati per la comunità locale sono stati gli spunti che hanno ispirato Bianco-Valente alla realizzazione dell’intervento site-specific diffuso a Ercolano:
Seconda Mano, 2024 opera collocata sui parapetti della nuova piazza in Via Mare, recentemente aperta al pubblico e che è subito diventata un punto di aggregazione per la città , grazie anche a diverse iniziative già realizzate come la Festa della Musica del 21 giugno. Sei lastre in marmo Raffaello incise con disegni ispirati alle fotografie scattate durante gli incontri tra la comunità e Bianco-Valente: un grande nodo in un gesto di cooperazione e connessione. L’ispirazione per l’opera proviene dalla visita all’UCO Madonna dell’Arco di Ercolano, dove una delle immagini della Madonna era circondata da nodi, simbolo ricorrente nella cultura locale. Il nodo rappresenta anche la tradizione marittima del territorio: molti abitanti lavorano in mare per lunghi periodi, mantenendo però un legame profondo con la loro città , ai piedi del Vesuvio.
Questo insieme, 2024 ancora un nodo, in mosaico, formato da più corde ancora simbolo di connessioni e relazioni. L’opera è stata realizzata, in parte, con frammenti di ceramiche donate dalla comunità , ogni pezzo di ceramica, trasformato e ricomposto, racconta la storia degli abitanti e porta con sé il loro vissuto. L’intervento nella I Traversa Mercato rappresenta un ponte tra passato e presente, trasformando oggetti in disuso in un’opera che racconta la memoria collettiva della città . Ciò che rende questa opera unica non è solo il suo materiale, ceramiche d’uso quotidiano, ma l’essere riusciti a vedere le cose da punti di vista diversi, l’essere riusciti a sovrapporre piani apparentemente distanti in un tutto unico che non fa differenze tra il noi – comunità e il resto – archeologia.
Con Tatto, 2024 è parte dell’opera diffusa: posizionato nel cuore del mercato vintage di Resina in via Panto, come mosaico di tessere in bianco e nero, è anche legato a ciascuna delle altre due installazioni. Questo codice rimanda ad una fotografia iconica realizzata all’interno del Warehouse Vintage Store che ritrae il movimento di selezione e controllo degli abiti e che trae ispirazione dalla tradizione locale tipica del mestiere di vendita, tramandato oramai da generazioni.
“Continua la mission UNESCO del Parco con il dialogo con il suo territorio nel segno del nodo di Ercole – dichiara il Direttore Sirano – che non a caso il Parco ha scelto per veicolare la propria identità dal 2021. Connecting Code ha vissuto le sue diverse tappe che hanno connesso il territorio dalla presentazione del progetto, alla realizzazione e diffusione di opere di arte contemporanea che circondano e inglobano il Parco, fortificando il senso di appartenenza fino alla tappa conclusiva. Anzi più che di conclusione dobbiamo parlare di nuova partenza che avanza nella costruzione di più percorsi tutti caratterizzati dalla condivisione e da un rapporto paritario che lascia alle spalle i ruoli istituzionali e amministrativi per vivere con la comunità e il territorio questo rinnovata vitalità artistica e sociale. Ancora una volta la bellezza e l’arte sono contagiose e fonte di reciproco arricchimento per chiunque gli si avvicini. “
La curatrice e gli artisti hanno inoltre lavorato ad un piccolo libro d’artista per documentare il lavoro e dare voce alle riflessioni e testimonianze della comunità ercolanese.
I partner del progetto sono: Parco Archeologico di Ercolano, Istituto Packard per i Beni Culturali, Associazione Cities Art Projects, Museo Archeologico Virtuale, Associazione La Locanda di Emmaus, Cooperativa Seme di Pace e realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Ercolano e il sostegno di Ercotrans srl.
Il progetto è sostenuto da Creative Living Lab – Edizione 5, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.