Con una corona di fiori deposta ai piedi della lapide che ricorda Giancarlo Siani, il sindaco Gaetano Manfredi ha voluto ricordare il giovane cronista del Mattino ucciso 39 anni fa dalla camorra a poche centinaia di metri dai gradoni che oggi, nel quartiere Arenella, portano il suo nome.

“Il fatto che ancora oggi ci sia una così grande partecipazione in occasione di questo anniversario –ha osservato il sindaco Manfredi– testimonia come sia ancora molto forte il messaggio di Giancarlo Siani sulla libertà di informazione, sull’impegno della società civile per combattere il malaffare, per una politica più trasparente e contro tutte le forme di illegalità.

Questa è una battaglia continua, che non può avere soste.



È molto importante che questo messaggio resti vivo nella coscienza delle persone perché l’impegno della società civile è fondamentale”.

“Se la mafia cominciassimo a raccontarla dalla parte delle vittime, i ragazzi capirebbero ancora di più quanto fa schifo e quanto sia inutile seguire modelli sbagliati: quelli che sembrano eroi invincibili e forti, sono solo degli assassini.

L’impegno che abbiamo portato avanti in questi 39 anni e che porteremo ancora avanti in futuro, è ricordare le vittime.

Questa è la nostra risposta non violenta alla violenza della morte.

Guai se ci fermassimo, la daremmo vinta alla malavita”, ha affermato Paolo Siani, fratello del giornalista assassinato e coordinatore del Tavolo per l’Infanzia e l’Adolescenza promosso dal sindaco Manfredi.

Erano presenti: la presidente della quinta Municipalità, Clementina Cozzolino e i consiglieri comunali Walter Savarese d’Atri e Maria Grazia Vitelli.