Il tifoso – quello del Napoli in particolare – è “viscerale”, molto “passionale”. Transita facilmente dall’esaltazione più sfrenata alla depressione totale… Le due sconfitte (in Coppa Italia e in campionato) contro la Lazio hanno scatenato il putiferio! Già finito l’effetto-Conte? Si profila un’altra stagione di delusioni, di sofferenze? La consueta conferenza stampa del venerdì del mister, durante la quale è affiorato con chiarezza il suo nervosismo ha alimentato vieppiù i dubbi, le incertezze, circa il futuro degli azzurri. Qualcuno ha addirittura fatta circolare la voce di un dissidio con ADL, con possibili prossime dimissioni del tecnico e del suo staff.
Insomma, s’era – secondo molti – in piena maretta, ed una nuova debacle ad Udine avrebbe potuto sortire conseguenze devastanti…
Il primo tempo della partita – discreta, sul piano del gioco, per i partenopei – contro i friulani sembrava voler alimentare le previsioni catastrofiche di quelli (e sono tanti!) che “vogliono bene” al
Napoli: svantaggio, causato da un intervento maldestro di Lobotka (più istintivo che volontario) con conseguente calcio di rigore, sacrosanto secondo il regolamento.
Però, nella ripresa, tutta un’altra storia! Gli azzurri sono saliti in cattedra, e per i bianconeri s’è fatta notte fonda! Stabilire una graduatoria di merito tra i giocatori non sarebbe giusto: l’intera squadra s’è espressa su livelli ottimali, a giudizio dello scrivente, mai registrati nelle precedenti partite. Faccio un’eccezione per Neres, il quale ha dimostrato tutte le sue qualità, non facendo pesare la pur importante assenza di Kvara.
Per concludere, la reazione alle negative prestazioni contro la Lazio, c’è stata, ed anche significativa: il Napoli forse non vincerà lo scudetto (per questo, credo vi siano compagini, al momento, meglio attrezzate), ma sicuramente rimarrà nella parte alta della classifica per partecipare alla lotta pro-Champions, obiettivo dichiarato per questa stagione da Conte e dai vertici della società.
Ernesto Pucciarelli
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