L’evento organizzato dalla dirigente scolastica Marina Petrucci e dai docenti della scuola si è rivelato come un interessante focus sull’illusione, gli inganni e la miseria che la camorra può dare.
Alla presenza dell’assessore Giuseppe Giordano, del presidente del consiglio comunale Michele Carbone e della consigliera Raffaella Iuliano, è stato affrontato il tema da diversi punti di vista.
Ai ragazzi – ha dichiarato il sindaco Giorgio Zinno, presente all’evento – abbiamo provato a mettere in evidenza come diventare camorrista può sembrare, agli occhi di alcuni, una scorciatoia verso il potere, la ricchezza, ma la realtà poi, si rivela ben diversa: la vita criminale è un vortice di violenza, paura e pochezza umana, che non porta a nulla se non a una vita ricca di paura verso la prigione o la morte.
Successivamente poi, con Pino Imperatore abbiamo smascherato il lato grottesco della vita criminale.
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Il suo romanzo racconta infatti, proprio la storia di Tonino Esposito, figlio di un boss camorrista, ma incapace di gestire qualsiasi attività criminale senza trasformarla in un disastro.
Il protagonista – spiega il sindaco – è l’esempio perfetto di quanto sia assurdo il mito del camorrista.
Le sue “imprese” criminali sono un susseguirsi di figuracce, mostrando quanto la Camorra sia, in fondo, un sistema marcio e senza alcuna dignità.
La conclusione è che il rispetto ottenuto con la violenza è solo un’illusione e che i boss non sono altro che uomini miseri, sempre in fuga, costretti a guardarsi le spalle per paura di essere traditi o uccisi.
Ai nostri giovani deve essere chiaro che chi entra nei sistemi camorristici non trova il successo, ma una vita di privazioni e sofferenze.
Non esistono amici, solo alleati pronti a pugnalarti alla prima occasione.
Non esiste libertà, al contrario esistono solo paura e ricatti.
Ma esiste un’alternativa: scegliere la legalità, l’istruzione, il lavoro onesto.
Solo questi obiettivi – ha concluso la fascia tricolore – possono condurci verso un futuro fatto di dignità e speranza”.