L’autore, Ferdinando Imposimato, ospite prestigioso del Circolo Nautico
Lo scorso venerdì 28 gennaio, presso il Circolo Nautico di Torre del Greco, i convenuti hanno avuto il grande privilegio di ascoltare un autorevole magistrato, quale il giudice Ferdinando Imposimato, apprendendo gli incredibili retroscena di una vicenda umana, politica e giudiziaria che sconvolse l’Italia sul finire degli anni ’70 : il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. Alla serata hanno partecipato, tra gli altri, il magistrato di Cassazione Antonio Esposito , i giornalisti Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola, mentre moderatore del dibattito è stato Angelo Ciaravolo.
Il 16 marzo 1978 il nostro Paese rimase col fiato sospeso per quella che le cronache ricorderanno come “ la strage di via Fani”, un eccidio che vide il sacrificio degli uomini della scorta di Moro e il rapimento del grande statista, costretto dalle Brigate Rosse a 55 giorni di prigionia, seguiti dal tragico epilogo del suo assassinio.
Ferdinando Imposimato fu il giudice istruttore del tribunale di Roma, incaricato solo il 18 maggio del 1978 delle indagini per l’inchiesta sulla strage della scorta dell’allora presidente della DC, del suo sequestro e del suo assassinio avvenuto il 9 maggio dello stesso anno col ritrovamento del corpo in via Caetani.
Il ritardo con cui fu assegnato l’incarico al dott. Imposimato non fu “casuale”, ma rispondeva ad un preciso disegno, atto a rallentare ed ostacolare le indagini. Questa incredibile verità è documentata nel libro “Doveva Morire”, edito per la quarta volta da Chiarelettere e scritto a quattro mani dal giornalista Sandro Provvisionato, insieme con Imposimato.
Il magistrato ha raccontato con lucidità ed estrema competenza l’intreccio di poteri e di interessi che volevano Aldo Moro morto e che hanno depistato le indagini con abili manovre.
“Ogni volta che devo parlare della vicenda Moro, avverto un notevole disagio, in quanto non ho mai creduto nelle facili dietrologie. Io stesso ho impiegato vent’anni per capire quali oscure trame si celassero dietro il rapimento e l’uccisione dell’onorevole…” Così ha esordito il giudice Imposimato nel suo discorso al Circolo Nautico, lasciando tutti gli astanti attoniti. Il magistrato ha poi proseguito raccontando come, dopo un lungo e paziente lavoro e dopo aver raccolto documentazioni schiaccianti, è venuto a capo di una verità incredibile ed agghiacciante : figure politiche di spicco in quel preciso momento storico italiano, quali Andreotti e Cossiga, erano quanto meno a conoscenza del fatto che Moro potesse essere rapito. Anzi, il presidente Cossiga, allora Ministro dell’Interno, nonchè creatore e massimo responsabile dell’UCIGOS, un reparto di polizia speciale , non riferì mai alla magistratura inquirente guidata da Imposimato tutto ciò di cui era venuto a conoscenza, compresa l’esistenza del covo di via Montalcini, dove le BR tenevano prigioniero Aldo Moro. La stessa Digos ignorava l’azione parallela e segreta dell’UCIGOS, che, da quanto documentato nel libro, si interfacciava con altre organizzazioni segrete di grande potere, quali Gladio, la loggia massonica P2, nonché servizi segreti internazionali del calibro del KGB russo e della CIA.
Imposimato ha testimoniato con grande partecipazione la sua esperienza di giudice istruttore, e quindi di persona estremamente competente ed attenta : “ Ho le prove, documentate e descritte nel libro, che Moro stesso aveva compreso di essere nel mirino; poco prima di essere rapito aveva notato uno strano personaggio che si spacciava per un suo studente di sociologia e che in realtà era un temibile colonnello del KGB…”.
Qualcuno, non ben a conoscenza del periodo storico, potrebbe chiedersi perché così tanti interessi dietro l’eliminazione fisica di Aldo Moro. In realtà il grande uomo politico svolgeva un’importante e attenta opera di mediazione tra occidente e medio-oriente, e si trovò a gestire, nel contempo, una delicata situazione politica nel nostro stesso Paese. La sua moderazione, il suo equilibrio, uniti alla sua integrità e alla sua rettitudine morale, urtavano contro enormi giochi di potere e contro certi interessi più o meno occulti che, ai tempi, muovevano le fila della politica italiana ed estera.
<span style=LINE-HEIGHT: 115%; FONT-SIZE: 12pt"><font size="2">Mariacolomba Galloro</font>"