Il Sindaco torrese tra accuse, appelli alle dimissioni e attestati di stima

(a) Torre del Greco – C’è chi chiede la testa del Sindaco, chi invece pensa che il Primo Cittadino sia esente da ogni colpa e che, quindi, debba continuare a governare la città. All’indomani dell’ordinanza che impone al Sindaco il divieto di dimora nella città corallina, Torre del Greco è spaccata in due correnti di pensiero. Non spetta a La Torre giudicare le scelte che Ciro Borriello vorrà effettuare in relazione al terremoto giudiziario che lo vede coinvolto, piuttosto il compito della nostra testata è quello di spiegare a tutti i cittadini le motivazioni per cui sono state avviate le indagini ed analizzare le conseguenze che le scelte del Sindaco potrebbero avere sulla città. Borriello sarebbe coinvolto, secondo la procura di Torre Annunziata, in un’ “associazione” che controllava gli abusi edilizi. secondo l’accusa, il Sindaco avrebbe influenzato il lavoro degli agenti del settore antiabusivismo della Polizia municipale, inducendo questi ultimi a eliminare verbali di sequestro e a manomettere sigilli. Per questo il Primo cittadino è stato accusato di “soppressione di atto pubblico e abuso d’ufficio”. Le indagini hanno portato a sei misure cautelari tra addetti ai lavori e non, emesse dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica. Il Sindaco, dopo il primo interrogatorio, ha avuto il permesso di poter lavorare per tre giorni a settimana nella clinica torrese ove svolge la sua professione di medico. Inoltre, Borriello a inizio giugno dovrà comparire in tribunale per rispondere ad un’altra accusa: in base a delle verifiche avviate dal tribunale di Torre Annunziata nell’anno 2010, l’ex deputato di Forza Italia non avrebbe rispettato i tempi previsti per il completamento dei lavori atti a regolarizzare lo stato dei locali che ospitano il giudice di pace. In seguito a queste bufere, si è scatenato un confronto di natura politica: gli esponenti regionali del centrosinistra chiedono le dimissioni del Sindaco, mentre da parte dei politici di centro destra non mancano attestati di solidarietà nei confronti di Borriello. Tutto ciò mentre la città assiste impassibile e sconfortata a questo teatrino. Se ieri è stato tempo di arrabbiarsi rispetto a quanto sta offrendo l’attualità politica torrese, oggi invece è tempo di ragionare. Chiedere le dimissioni del Sindaco (tema probabilmente destinato a crescere nelle prossime ore) senza dare nessuna indicazione politica successiva, danneggerebbe Torre del Greco, città non nuova ai commissariamenti. Prima di arrivare al nodo-dimissioni, vediamo di mettere un po’ di ordine. Gli scenari in campo sono due. 1. Passa la tempesta e tutto rimane così com’è. E’ una soluzione già ampiamente ollaudata.
2. Le dimissioni di Borriello, seguite dal commissariamento del governo cittadino. Torre del Greco ancora una volta potrebbe conosce l’onta del commissario. Se si dovesse compiere questo passo e Borriello si ripresentasse alle elezioni dopo essere stato assolto, molto probabilmente le rivincerebbe. In termini elettorali
conta (quasi) solo la riconoscibilità del leader, non le valutazioni programmatiche. Se, invece, le accuse nei confronti del Sindaco fossero verificate, il centrosinistra avrebbe la possibilità di proporsi alle elezioni del 2012
come forza di governo alternativa capace di durare nel potere. E a voi, quale delle due ipotesi sembra la più
probabile?
M. C. Izzo
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