Nella denuncia si parla della piaga della pesca di frodo

Recentemente allevatori, coltivatori e pescatori di Torre del Greco hanno presentato un duro esposto collettivo contro i reati di frode alimentare e commerciale, denunciando alle forze dell’ordine e alle autorità sanitarie del territorio tutti gli abusi messi a segno in mare, specie di notte. Sembra che i loro concorrenti “fuorilegge”scarichino mitili di dubbia provenienza, effettuino prelevamenti di acqua marina per tenere in fresco il pescato, facciano uscite notturne in barca per andare a caccia di cozze e vongole e vendano prodotti in cattivo stato di conservazione. Oltre ad avere ripercussioni economiche, queste pratiche illecite possono costituire un serio veicolo di infezioni che vanno dalle epatiti, alla dissenteria e alla salmonellosi. Una situazione così grave che ha spinto l’amministrazione a convocare, lo scorso 24 maggio, un summit d’urgenza a Palazzo Baronale con le forze dell’ordine. Al termine della tavola rotonda, per arginare il fenomeno della pesca di frodo si è pensato di effettuare delle ronde notturne in mare aperto e installare telecamere a circuito chiuso nella zona del porto di Torre del Greco. Inoltre a breve dovrebbero partire delle ordinanze che vietino l’innaffiamento del pescato e dei mitili con acqua marina e si intensificheranno i controlli in mare, nonché nei confronti di ambulanti e abusivi.
Mariacolomba Galloro