Gli organizzatori rispondono alle accuse
Infiamma la polemica sull’ultima iniziativa di alcuni giovani torresi. Galeotto fu, a scatenare polemiche, il ballo di fine anno di sabato 4 giugno in Villa Macrina, storica villa settecentesca di Torre del Greco. L’edificio storico era stato adibito per l’occasione a discoteca, ospitando i ragazzi liceali del Nobel e del De Bottis per il costo di accesso di 10 euro ad ingresso. Il ricavato dell’evento, tolti i costi di organizzazione, è stato devoluto all’associazione FIABA per l’abbattimento delle barriere architettoniche e al liceo classico per l’acquisto di materiale scolastico (nuovi libri per la biblioteca).
Ci si chiede come mai il Comune abbia ceduto una villa storica per una serata a scopo certamente non culturale, dove peraltro era possibile vendere alcolici a ragazzi minorenni?
Premesso che sia vero che alla festa hanno partecipato circa 600 persone, l’incasso sarebbe stato di circa 6000 euro ma a FIABA e al liceo De Bottis sono stati devoluti solo rispettivamente 500 e 300 euro, che ne è della restante parte? Questi i misteri che destano sospetti da parte dei Giovani Democratici e del gruppo di consiglieri del Forum della Gioventù, i quali hanno chiesto chiarimenti a quest’amministrazione e in primis al vicesindaco con delega alla cultura Rosario Rivieccio.
Dal canto loro i giovani organizzatori tengono a difendere la loro serata: “Abbiamo utilizzato solo lo spazio esterno della villa, anche la zona privè si trovava fuori quindi non abbiamo danneggiato nulla, anzi, abbiamo anche pagato delle persone per ripulirla il giorno dopo. Per quanto riguarda i soldi, siamo disposti a far vedere tutte le ricevute, quei 5000 euro sono stati spesi tra bevande e personale (solo la sicurezza e il service sono costati 2000 euro)” e aggiungono “una volta che si organizza una buona iniziativa per i giovani, si fa polemica”.
Ma qualche ombra rimane sulle politiche giovanili soprattutto alla luce della recente cancellazione delle Giornate della Gioventù organizzate dal Forum e che vedranno la luce solo se si giungerà a un compromesso con l’amministrazione. Sarà lo spettro della situazione italiana, dove la cultura e le politiche giovanili vengono continuamente sminuite e le proposte dei giovani rimangono a marcire nelle scrivanie della classe politica?
Carolina Esposito