Il Punto
(a) – Gli uomini dell’Ufficio Tecnico comunale, martedì 24 gennaio, hanno subito abbandonato la lettura della rassegna stampa e le loro sedie e si sono precipitati alla riunione richiesta dalle associazioni di agricoltori dell’area pedemontana (la fascia agricola a monte dell’Autostrada Napoli-Salerno) e dal loro portavoce, per l’occasione, il presidente della Pro loco, Antonio Altiero. Per questi uomini agguerriti, che nulla hanno a che fare con il neonato Movimento dei Forconi, l’essere inseriti erroneamente in una zona del Piano Regolatore al posto di un’altra vuol significare da un lato maggiori esborsi tributari e dall’altro la mancata possibilità di godere di benefici previsti per tali aree. L’errore è dato da uno scambio di lettere tra la A e la E. Nel Decreto Ministeriale 1444 del 1968, è la tesi portata avanti dagli agricoltori, si classificano sotto la prima lettera “le parti di territorio interessate da agglomerati urbani”, mentre sotto la lettera E sono tutte “le parti del territorio destinate ad usi agricoli”. Mentre gli uomini dell’Ufficio Tecnico restavano a bocca aperta, il sindaco, Ciro Borriello, anche lui presente alla riunione, ha deciso di prendere tempo per far studiare meglio le carte e per meglio rispondere al quesito posto da Altiero: “Ai sensi del D. M. 2 aprile 1968 n.1444 una zona agricola, anche se di ‘notevole interesse ambientale e paesistico’, può essere classificata con la lettera A?”
Alfonso Ancona
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola l’8 febbraio 2012