Molti sono pronti a scommettere che l’apporto è carente, si attendono al più presto dati certi e un valido piano industriale
(a) Sono tante le notizie che rendono movimentata, in questo periodo, la città del corallo, ma a tenere banco e a lasciare col fiato sospeso moltissimi cittadini, torresi e non, è ancora e sempre la vicenda Deiulemar, che ormai da mesi detiene il primato nelle pagine della cronaca locale anche perchè sono oltre 8mila le famiglia coinvolte.
L’intromissione della politica. E’ proprio con l’avvicinarsi delle elezioni che la (mala)politica mostra il suo interesse e cerca di creare attorno a sé una forte attenzione mediatica. Il riferimento va dritto dritto all’assise comunale del 29 febbraio, voluta fortemente dall’attuale Sindaco Ciro Borriello e che avrebbe voluto avere l’intento, secondo lo stesso Primo cittadino, di istituire un tavolo politica-azienda. All’incontro era stato invitato anche il neo Amministratore della Deiulemar, Roberto Maviglia. Il consiglio si è tenuto nonostante il Manager avesse comunicato, in tempi utili e per iscritto alla segreteria del Sindaco, che per impegni improrogabili lui non avrebbe potuto esserci.
Non è mancata, puntuale come sempre, la polemica tra i capigruppo: l’opposizione era, infatti, contraria al consiglio perché non erano stati raccolti elementi sufficienti per poterne discutere ed avevano, quindi, consigliato un’incontro preventivo, in commissione capigruppo, con il successore di Iuliano.
Ma il Sindaco si è mostrato deciso ad andare avanti, anche se sono molti coloro che non hanno compreso il motivo di questo suo atteggiamento. Di fatto, la seduta è diventata un evento mediatico: una massiccia presenza di cittadini interessati alla vicenda ha assistito al Consiglio comunale.
L’apporto . Secondo voci di corridioio, per le tre famiglie armatoriali è stata una giornata molto movimentata quella del 29 febbraio. Noi de La Torre, attraverso il portale www.latorre1905.it, siamo stati i primi a dare la notizia: “ Deiulemar, gli armatori mettono a disposizione il patrimonio personale”.
I risparmiatori aspettavano trepidanti quel momento: le tre famiglie da oltre quarant’anni a capo della Deiulemar Spa, Lembo, Iuliano e Della Gatta, hanno firmato, nella tarda sera del 29 febbraio, un atto formale col quale si impegnano a mettere a disposizione beni personali per sanare la situazione economica, assumendo di fatto un atteggiamento di responsabilità anche nei confronti dei creditori.
Tale impegno, sottoscritto mentre a Palazzo Baronale era in corso il consiglio comunale monotematico sul caso, era stato chiesto dall’Amministratore delegato, avv. Maviglia, che aveva dato come termine il 24 febbraio scorso.
L’accordo prevede che verranno versati in Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa 25 milioni di euro nette a famiglia, tra beni e contanti e i beni della Holding.
E’ stata firmata, inoltre, anche una richiesta di variazione nel Registro dei trust nel quale "i giovani", figli dei fondatori e soci della Deiulemar Shipping Spa, nella persone di Leonardo Lembo, Pasquale Della Gatta e Giovanna Iuliano, esprimono il loro intento di mettere in gioco anche la Shipping e la LEDI Srl.
“Sono soddisfatto – ha dichiarato Maviglia pochi istanti dopo l’accordo-. Finalmente, dopo questi ultimi giorni di grande tensione, abbiamo raggiunto l’obiettivo di formalizzare l’impegno dei soci a mettere a disposizione beni personali e società al fine di rafforzare la Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa. E’ un inizio – conclude – di un percorso complesso che si pone anche il fine di dare conforto agli investitori”.
Conclusioni. Il 5 marzo scorso, sempre su richiesta dell’Amministrazione, l’Ad Maviglia ha incontrato i capigruppo di Palazzo Baronale. Il risultato: nulla di rilevante. All’incontro, tra momenti di tensione e battibecchi vari, hanno partecipato numerose persone accorse che, di fatto, hanno trasformato un incontro in una vera e propria assise.
Inoltre, proprio in questi giorni, il Sindaco ha ingaggiato dei consulenti, che verranno pagati con denaro pubblico, affidando loro incarichi per 20.mila euro. Di promesse o finti interessamenti della mala politica ne abbiamo già visti abbastanza. I più maligni sostengono che il consiglio straordinario, tenutosi qualche giorno fa, sia stata solo una manovra di Borriello attuata allo scopo di acquisire consensi per le prossime elezioni. In pratica: una pura e mera speculazione.
Intanto, le indagini vanno avanti e gli investitori, anche a causa di notizie inesatte, sono sempre più confusi.
La prudenza, adottata da molti avvocati e molti investitori, la condividiamo in pieno. L’attesa snerva, ma purtroppo senza dati certi si possono tirare ben poche e precise conclusioni. E’ necessario sapere quali siano le attività e le passività, così sapremo con certezza se l’apporto è sufficiente oppure no. In molti sono pronti a scommettere che il capitale messo a disposizione dalle tre famiglie sia insufficiente. Ma altra cosa importante: il piano industriale deve essere chiaro, trasparente e nettamente a favore di tutti degli investitori.
Antonio Civitillo
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 7 marzo 2012