Il primo cittadino illustra le prime mosse per il riscatto della città corallina

Un sindaco risoluto, attento ad ascoltare i cittadini, aperto a suggerimenti, idee e proposte, ma anche provato da questi primi concitati giorni del mandato, che lo vedono sotto i riflettori di un palcoscenico difficile, quello di una città complessa, dai tanti problemi irrisolti a cui si sommano quelli derivanti da una crisi economica profonda. Così è apparso Gennaro Malinconico, che giunge trafelato al dibattito del 21 giugno sui diritti dei disabili, dopo aver da poco concluso un incontro in giunta. “Ringrazio tutta quella parte della nostra città che io considero la “cittadinanza attiva” di Torre del Greco, fatta da persone come quelle che vedo qui stasera”. Nell’esordio sentito e pacato, Gennaro Malinconico spiega come intende operare per il riscatto sociale di una città dalle tante risorse, ma anche dai tanti ostacoli, che le impediscono un vero affrancamento da ataviche problematiche. Lo spunto è quello dei diritti dei diversamente abili, le cui rappresentanze affollano la sala in via Marconi, in un afoso pomeriggio d’inizio estate. E non si tratta di un tema semplice, tutt’altro: delegati delle tante associazioni presenti, ma anche qualche genitore estenuato da difficoltà di ogni genere, qualche diversamente abile stesso, accorso per far sentire la propria voce e rendere partecipe il primo cittadino delle tante barriere con cui convive quotidianamente a Torre del Greco. Tutti vogliono parlare al sindaco e non mancano lacrime e toni alti di un’umanità che, stanca di lotte e tagli economici, urla al sindaco di “non abbandonarli”.
“Non intendo promettere soluzioni rapide, a mio avviso, oggettivamente impossibili al momento; ma posso dirvi con certezza che mi impegnerò ad affrontare molto seriamente anche queste problematiche – replica Malinconico, procedendo con un outing che sfiora i temi bollenti di Torre -. Il 14 maggio sono stato eletto sindaco e dopo 19 giorni ho scelto la mia giunta. Allo stato non ci sono ancora i consiglieri comunali, né esiste l’approvazione un bilancio. Inutile prenderci in giro, attualmente stiamo lavorando con i dodicesimi di bilancio e, in più, ci sono i tagli imposti dalla Regione. E’ bene che i torresi sappiano qual è oggettivamente la realtà dei fatti, dopo di che potranno giudicare il mio operato. In questi giorni ho un calendario fittissimo ed una serie di incontri che, mi auguro, daranno i loro frutti. Sul tappeto, ad esempio, il problema del Maresca, che è strettamente collegato anche al problema dei tagli all’assistenza sanitaria ai diversamente abili. Senza parlare di altre urgenze, come il nuovo svincolo autostradale di via Curtoli, che merita grande attenzione, vista la sua collocazione urbanistica”. Ad una rappresentante CGIL che chiede se una parte del gettito IMU non possa essere destinato a problemi sociali, come quello della disabilità, Malinconico replica: “Il mio intento è quello di utilizzare questa tassa per dare servizi ai cittadini, usufruendo degli introiti in modo razionale”. Ottimistica, poi, la chiosa del neosindaco: “Sono convinto che le potenzialità di risorgere ci sono; i torresi sanno reagire alle avversità. La mia formazione non è politica e la mia giunta è volutamente costituita da tecnici. Io ed i miei assessori faremo di tutto per instaurare un modello di democrazia partecipata, fatta di incontri e sportelli di ascolto”. Risoluto e consapevole di essere oggetto di attacchi, spesso pretestuosi e prematuri, Malinconico scappa via per una altro dei suoi tanti impegni.
Marika Galloro
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 30 giugno 2012