COMUNICATO STAMPA

“Non possiamo più aspettare Godot. Basta con la paralisi di procedure distanti dal fabbisogno della pubblica collettività. Oggi, per rilanciare il territorio abbiamo necessità di sviluppare una economia reale che deve sollecitare gli imprenditori locali ad investire sul territorio. A Torre del Greco ci sono tanti imprenditori autorevoli e coraggiosi che sarebbero felici di intervenire in tal senso. Togliere le catene all’economia locale è l’unico modo per creare sviluppo. Troppe le sterili norme ostative urbanistiche che non permettono un concreto rilancio del territorio”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “Tante le leggi – prosegue – ambientali e paesaggistiche che vietano ogni progetto e obbligano le amministrazioni locali a restare in un penoso immobilismo e notevole degrado architettonico che sovente si traduce anche in pericolo pubblico, visto la profonda vetustà delle molteplici costruzioni anteriori al 1945 e prive di interesse storico-artistico e culturale. Esempio eclatante l’ultimo crollo dello stabile di Via Libertà Italiana, in cui solo per miracolo non ci sono state vittime. Ma la problematica è anche di ordine economico e non solo. Per contrastare la disoccupazione e favorire l’economia locale mi sto battendo con gli organi competenti, dalla Soprintendenza alla Provincia, dalla Regione al Governo centrale per abbattere manufatti privi di qualità architettonica, in condizioni di gravissimo rischio di crollo e di poter ricostruire gli stessi fuori sito”. “È noto che a Torre del Greco – spiega il primo cittadino – ci sono numerosi fabbricati fortemente fatiscenti, risalenti agli inizi del secolo scorso. Costruzioni che si trovano in via XX Settembre, Corso Umberto, Via Piscopia, Corso Garibaldi, Via Gradoni e Canali prive di qualsiasi interesse architettonico, da anni in assoluto degrado. Alcuni dei citati stabili sono già crollati, altri, come dalle verifiche effettuate dai nostri tecnici, sono in gravissimo rischio strutturale. Altro che rischio Vesuvio, a Torre, con oltre 90 abitanti, basterebbe un nubifragio per creare danni incalcolabili, anche se il vero rischio deriva dall’attuale quadro normativo, caratterizzato da vincoli prescrittivi e di tutela passiva, che costringe l’intera costa vesuviana a restare in un vergognoso degrado e a non poter reagire con un efficace rilancio urbanistico”. “Le nostre esigenze – sottolinea il Sindaco – sono volte unicamente al rilancio, alla tutela del territorio, alla prevenzione edilizia e alla salvaguardia della pubblica collettività. Tanti sono i progetti di riqualificazione messi in atto da questa amministrazione: restauro e riutilizzo del complesso edilizio ex orfanotrofio SS. Trinità, riutilizzo delle aree e delle strutture ex mercato ortofrutticolo da adibire a mercato rionale; ristrutturazione ex pescheria ed altri inclusi nel Piano Integrato Urbano PiùEuropa. Insomma, una ampia serie di significative progettualità tese alla rigenerazione e riqualificazione, come quella dell’area portuale”. “Questi sono nel concreto interventi strutturali che darebbero una svolta radicale alla città – conclude il Sindaco – non solo per gli aspetti strutturali, ma soprattutto di ordine economico, occupazionale, culturale e sociale. Con una crisi che attanaglia, mettendo seriamente a rischio posti di lavoro, vedi la difficile questione della Tirrenia, degli artigiani e delle piccole e medie imprese torresi, solo attraverso una economia forte, radicata al territorio, di convergenza e condivisa dagli attori locali si potrebbero affrontare e rimuovere le attuali condizioni di crisi. Auspico vivamente che le mie istanze, rivolte in più occasioni alle istituzioni competenti, in particolare ai vertici della regione Campania, relative al Piano casa, con l’abbattimento e la ricostruzione fuori sito, all’autorizzazione dei parcheggi in superficie, facili da realizzare, a favore della mobilità sostenibile possano avere presto un concreto riscontro. Infine, per queste aree di crisi, è necessario concedere la facoltà ai Comuni di spendere fuori dal patto di stabilità, ovviamente avendone la propria disponibilità economica. Torre del Greco ha questi requisiti”.