Il dipietrista attacca duramente la stampa locale ed il giornale La Torre
Il 2 luglio scorso si riunita, presso Palazzo Baro- nale, l’assise comunale. All’ordine del giorno diversi argomenti delicati. Durante la discussione dei membri del consiglio, Giuseppe Speranza, consigliere e capogruppo dell’Italia dei Valori, ha chiesto la parola per esporre "fatti personali". In pratica, riassumendo, Speranza ha messo in atto un duro attacco alla stampa e, per alcuni punti, ha citato anche il giornale La Torre. In particolare, il consigliere di maggioranza della giunta Malinconico ha polemizzato contro La Torre su tre punti: una sua dichiarazione non pubblicata sul muro di cinta in via Marconi, sul ponte di via Curtoli e sulla vicenda proiettili che ha visto vittime anche altri consiglieri comunali. Riguardo la mancata pubblicazione della sua dichiarazione in merito al muro di cinta di Via Marconi, abbiamo ritenuto la sua affermazione molto, forse troppo, simile a quella rilasciata dal Sindaco, e l’abbiamo quindi cos sintetizzata: "il consigliere Speranza era il linea con quanto sostenuto da Malinconico". Non pensiamo di aver fatto un grosso torto al consigliere Speranza, anche perchè noi de La Torre, al dipietrista corallino e a chiunque altro lo abbia chiesto, abbiamo dato sempre ampio spazio. Riguardo via Curtoli, lo stesso Speranza – sempre durante l’assise – ci ha contestato quanto pubblicato sul precedente numero riguardante il ponte, che riportiamo di seguito: "Ricordiamo che noi de La Torre, in passato, abbiamo allertato l’ex-assessore su questo ed altri argomenti poco chiari (vedi ponte di Via Curtoli ed altro) ma il suo impegno non stato efficace". Di fatto, i proclami di Speranza – nonostante fosse all’epoca dei fatti Assessore all’Ambiente di una maggioranza di destra (ricordiamo il "famoso" laboratorio politico dove i Dipietristi si allearono con i Berlusconiani) – non hanno sortito alcun effetto: il ponte tanto contestato di via Curtoli, cos come lo vedono tutti, e come tutti sostengono, fatto male ed pericoloso. Pertanto non comprendiamo l’appunto dell’ex Borrielliano, il suo intervento sulla vicenda stato inefficace. In ultima analisi, la vicenda proiettili accennata dallo stesso Speranza, sempre durante un consiglio comunale convocato per gli abbattimenti: non ci ancora chiaro quale sia l’appunto che solleva Speranza. Noi de La Torre abbiamo dedotto che probabilmente nel trattare l’increscioso argomento abbiamo citato solo il Sindaco e il Consi- gliere Toralbo. Abbiamo citato solo Malinconico ed il consigliere di SEL per dei semplici motivi: su di loro ci sono arrivate notizie documentate. Inoltre, proprio dallo stesso Toralbo, alla nostra redazione, giunta una mail esaustiva sull’argomento con tanto di foto e comunicato stampa. Per di più, sia il comunicato di solidarietà del Sindaco sia nella mail del Toralbo non emergevano altri nomi. Che il consigliere ne fosse stato vittima lo sapevano in pochi, forse. Ma noi de La Torre abbiamo pensato che gli altri consiglieri coinvolti volevano mantenere il riser- bo. Però non stato così: durante l’assise, a far sapere tutto a tutti stato lo stesso Speranza. Le minacce, oltre ad averle ricevute lui, a detta dello stesso Speranza, le hanno ricevute anche altri due consiglieri: Massimo Cirillo e Gaetano Frulio. Crediamo che sarebbe bastato inviare alla nostra redazione un semplice comunicato, come ha fatto Toralbo (o il suo staff), e la nostra testata avrebbe sicuramente trattato lo spiacevole episodio. Pertanto apprezziamo la volontà di Toralbo di averci informato della incresciosa minaccia subita e apprezziamo la discrezione con cui Cirillo e Frulio hanno affrontato la vicenda. Noi de La Torre ribadiamo con forza che siamo solidali con tutte le vittime e condanniamo fermamente qualsiasi gesto di violenza. Concludiamo dicendo al Consigliere Speranza: per chiarire tutti e tre i punti bastava fare una semplice telefona o inviare una mail in redazione, perch noi de La Torre siamo sempre pronti ad ascoltare tutti, anzichè portare in consiglio comunale queste sterili polemiche, soprattutto se all’ordine del giorno vi sono delicate questioni.
Antonio Civitillo
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 luglio 2013