Esaminate le prime richieste al passivo e messe on line: imperversa la polemica
Dopo la Compagnia di Navigazione Spa è fallita anche la Shipping. La giovane società armatoriale, come è noto, stava tentando la strada del concordato preventivo liquidatorio. Dopo l’ordinanza di sequestro preventivo di due navi, emessa circa tre settimane fa dai giudici della Procura di Torre Annunziata nei confronti della Deiulemar Shipping Spa, le conseguenze per la giovane società armatoriale sono state catastrofiche. In pratica, l’intervento ad orologeria della Procura di Torre Annunziata ha sorpreso molti ed ha fatto sì che gli obbligazionisti formulassero le congetture più variegate. Tra queste: come mai non sono state sequestrate prima? Ma questi sequestri preventivi tutelano tutti o solo i creditori sociali (erario, banche, fornitori e creditori vari)? E’ necessario che le due Procure collaborino e che il Tribunale fallimentare prenda delle decisioni e agisca subito a tutela dei creditori, nominando un amministratore giudiziario che gestisca le navi sequestrate (per approfondimento leggasi articolo "Deiulemar, guerra tra procure?" del 26 settembre). Ovviamente l’azione del GIP complica le cose. La Shipping, viste le forti pressioni, non si salva. Di fatto, l’esperto fallimentare e legale della Shipping, l’Avv. Astolfo Di Amato, ha ritenuto inutile riformulare e presentare un nuovo concordato preventivo liquidatorio, perchè, a causa del sequestro della "Michele Iuliano" e della "Filomena Lembo", non ci sono più le condizioni e i vertici della Shipping hanno portato i libri in Tribunale chiedendo il fallimento. Circa due settimane fa, è giunta notizia che il Tribunale fallimentare ha accettato la richiesta di fallimento presentata dai vertici della società, dichiarando di fatto la Shipping fallita. Per gli obbligazionisti il quadro si fa sempre più nero. Intanto sono stati nominati dalla Procura di Roma i tre amministratori che gestiranno le 10 navi sequestrate a luglio. E la settimana scorsa sono stati nominati i tre curatori dal Tribunale fallimentare di Torre Annunziata, che prenderanno il posto dell’attuale amministratore della Shipping. Ma le polemiche non si placano: sono state visionate le prime 300 richieste di ammissione al passivo, tali richieste sono state messe on line e chiunque possegga le credenziali di accesso al sito può vedere tutte le richieste esaminate. La cosa, se pur risulta essere lecita e legale, ha infastidito molto gli obbligazionisti che reclamano più privacy personale. naturalmente, è scattata l’ennesima forte polemica sulla vicenda. Ma le preoccupazioni non finiscono qui: molti si chiedono adesso come i curatori amministreranno le società. In molti auspicano che il patrimonio non venga svenduto.
Antonio Civitillo
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 26 ottobre 2012