La società dei giovani armatori non si salva. Costituito il comitato dei creditori
La Shipping non si salva, è stato chiesto dai vertici della società il fallimento. Le speranze per gli obbligazionisti di recuperare soldi diventano quasi nulle.
Dopo l’ordinanza di sequestro preventivo di due navi, emessa circa due settimane fa dai giudici della Procura di Torre Annunziata, nei confronti della Deiulemar Shipping Spa, le conseguenze per la giovane società armatoriale sono state catastrofiche.
Di fatto, l’esperto fallimentare e legale della Shipping, l’Avv. Astolfo Di Amato, ha ritenuto inutile riformulare e presentare un nuovo concordato preventivo liquidatorio, perchè, a causa del sequestro della "Michele Iuliano" e della "Filomena Lembo" non ci sono più le condizioni e i vertici della Shipping hanno portato i libri in Tribunale chiedendo il fallimento.
In pratica, l’intervento ad orologeria della Procura di Torre Annunziata ha sorpreso molti ed ha fatto si che gli obbligazionisti formulassero le congetture più variegate: tra queste, come mai non sono state sequestrate prima? (vedi articolo "Deiulemar, guerra tra procure?" del 26 settembre).
Nel frattempo è stato costituito, dal Tribunale, il Comitato dei Creditori della fallita Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa. A fine settembre, è stato eletto il Presidente del comitato: Avv. Giuseppe Colapietro, durante la prima riunione tenutasi a Napoli alla presenza dei tre curatori: Giorgio Costantino, Vincenzo Masciello e Antonella De Luca.
Gli altri membri del comitato creditori scelti dal giudice Palascandolo del Tribunale Fallimentare: gli avvocati Antonio Cardella e Antonio Amato e gli obbligazionisti Lucia Formicola e Tobia Di Meglio.
Sulle nomine le polemiche sui Blog non sono mancate, anche perché molti obbligazionisti hanno dichiarato di non sentirsi rappresentati.
In merito alla richiesta di fallimento si deve pronunciare il Tribinale tra circa una settimana con tutta probabilità la richiestà verrà accolta.
Antonio Civitillo