L’Immacolata

Sono sempre più numerosi i giovani che lasciano Torre del Greco per andare via in altre città. E sono altrettanti numerosi coloro che, non più giovani, hanno già lasciato la città. Ma quasi tutti hanno un appuntamento fisso: tornare a Torre il g iorno dell’Immacolata Conce- zione. La tradizione, si sa, i torresi la portano nel cuore e il legame con la città dei fiori e d el corallo è indissolubile.Ha radici lontane il culto dell’Imm acolata Concezione a Torre del Greco. In particolare, risale a l 500, quando quindi già la Cappella principale della navata di destra della Basilica di S. Croce era dedicata alla Vergin e: la sua immagine, infatti, splendeva nell’Altare della Cappella, che ospitava inoltre delle nicchie con otto statue di legno ove erano riposte le reliquie dei Santi patroni di Torre. Le processioni delle statue si svolgevano per le strade della città il 3 maggio di ogni anno, in occasione, appunto della Festa dei Corpi Santi. In seguito all’eruzione del Vesuvio del 1794, la Chiesa di S. Croce fu r icostruita ed il Beato Vincenzo Romano volle che l’Immacolata rimanesse nella sua collocazione originaria risalente al 5 00. L’8 Dicembre del 1861 si verificò improvvisamente una t erribile eruzione ed un violento terremoto: era il Vesuvio. Gli s torici narrano che i torresi si rivolsero all’Immacolata facendole voto di portare la sua immagine in processione su un carro trionfale. I testimoni sono concordi nel dire, che la lava si arrestò prodigiosamente in quell’occasione. Al di là di qualsiasi possibile spiegazione scientifica di tale fenomeno, i torresi attribuirono all’intervento della Madonna l’arresto della lava, per cui l’anno seguente, 1862, solennemente sciolsero il voto. Alla processione partecipò l’intera città.
Mirella Carnile

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 24 ottobre